“Vorrei entrare nella musica dei miei versi e tenere le parole nel loro stato di nascita.” Lo scrive Mariangela Gualtieri, poeta e drammaturga che abbiamo incontrato a Roma al Teatro India in occasione dello spettacolo Misterioso concerto trio, scritto dalla Gualtieri per la regia di Cesare Ronconi.
Il video dell’intervista a Mariangela Gualtieri
Mariangela, parliamo di questo spettacolo, Misterioso Concerto Trio. Sulla scena siete in tre…
Si, la parola la porto io, da sola. Poi c’è un pianista, Dario Giovannini, che è anche un compositore ed ha composto parti delle musiche di questo Misterioso Concerto e Munia Mussie, una danzatrice che lavora con il Teatro Valdoca da molti anni, che apre questo spettacolo con un urlo, che come metafora è molto potente… porta immediatamente la Natura dentro la scena.
Senza polvere e senza peso. Parliamo di questo titolo…
E’ il verso di una poesia. E’ quasi un augurio. Io vorrei che la mia parola, specialmente quella che porto in teatro, non avesse la polvere e il peso che a volte ha la letteratura. La scena, ma anche la poesia stessa, dovrebbe incendiare la letteratura, e, come dice Mario Luzi, annientare la letteratura e inaugurare lo spirito.
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