Riflessioni sulla poesia da Odradek

A Roma, lunedì 19 ottobre 2009 ore 17.30 alla Libreria Odradek (Via dei Banchi Vecchi, 57)  ci sarà un incontro tra poeti e si farà una riflessione sulla poesia contemporanea.

La serata è organizzata dall’Associazione Culturale “Rosella Mancini”.

Brunella Antomarini, Daniela Attanasio, Fabio Ciriachi, Carlo Bordini, Marcella Corsi, Francesco Dalessandro, Salvatore Dell’Aquila, Valentina D’Urso, Stefania Portaccio, e Elena Scoti,  leggeranno testi dei poeti Paola Febbraro, Rosella Mancini e Alessandro Ricci.

Omaggio a Wisława Szymborska e a Herta Müller

Immagine anteprima YouTube

Wisława Szymborska, Premio Nobel per la Letteratura nel 1996: ” Per la poesia che con ironica precisione permette al contesto storico e biologico di venire alla luce in frammenti di realtà umana.”

 
PICCOLI ANNUNCI

CHIUNQUE sappia dove sia finita
la compassione (immaginazione del cuore)
– si faccia avanti! Si faccia avanti!
Lo canti a voce spiegata
e danzi come un folle
gioendo sotto l’esile betulla,
sempre pronta al pianto.

INSEGNO il silenzio
in tutte le lingue
mediante l’osservazione
del cielo stellato,
delle mandibole del Sinanthropus,
del salto della cavalletta,
delle unghie del neonato,
del plancton.
d’un fiocco di neve.

RIPRISTINO l’amore.
Attenzione! Offerta speciale!
Siate distesi sull’erba
del giugno scorso immersi nel sole
mentre il vento danza
(quello che in giugno
Guidava il ballo dei vostri capelli).

SI CERCA persona qualificata
per piangere
i vecchi che muoiono
negli ospizi. Si prega
di candidarsi senza certificati
e offerte scritte.
I documenti saranno stracciati
Senza darne ricevuta.

DELLE PROMESSE del mio sposo,
che vi ha ingannato con i suoi colori
del mondo popoloso, il suo brusìo,
il canto alla finestra, il cane fuori:
che mai resterete soli
nel buio e nel silenzio tutt’intorno
– non posso rispondere io.
La Notte, vedova del Giorno.

di Wisława Szymborska

Immagine anteprima YouTube

Herta Müller, Premio Nobel per la Letteratura nel 2009: “Con la concentrazione della poesia e la franchezza della prosa ha rappresentato il mondo dei diseredati”

INCIPIT
Tutto quello che ho lo porto con me. Oppure: tutto quello che è mio lo porto con me. L’ho portato tutto, quello che ho. Non erano cose mie. Cose senza più una funzione, o appartenenti a qualcun altro. La valigia di pelle di maiale era la custodia di un grammofono. Lo spolverino era di mio padre. Il cappotto di città con il colletto di velluto era del nonno. I calzoni alla zuava quelli di mio zio Edwin. Le ghette erano del vicino, il signor Carp. I guanti di lana verde quelli di mia zia Fini. Solo la sciarpa di seta bordeaux e il nècessaire erano miei, regali dell’ultimo Natale. […]

di Herta Müller, da: “L’altalena del respiro”

Herta Müller vince il Nobel per la Letteratura 2009

Immagine anteprima YouTube

Herta Müller, scrittrice e poetessa tedesca di origine romena ha vinto il premio Nobel per la letteratura 2009. La Müller, nata nel 1953, ha “tratteggiato il panorama dei diseredati” in Romania sotto la dittatura di Nicolae Ceasescu ” con la concisione della poesia e la schiettezza della prosa”, ha scritto l’Accademia di Svezia. Scrittrice di lingua tedesca, la Müller appartiene alla minoranza germanofona del Banato rumeno, è considerata la più importante scrittrice vivente in lingua tedesca e autore di culto sia per la Germania sia per la Romania.

In Italia, Keller editore – una piccola casa editrice di Rovereto – ha pubblicato ‘Il paese delle prugne verdi’, ritratto impietoso di un paese dominato dalla paura e dall’oppressione della dittatura. Tradotto in 15 lingue il romanzo, in realtà un autentico poema in prosa, si è aggiudicato anche l’Impac, uno dei più importanti premi a livello internazionale.

La stampa svedese aveva inserito già l’anno scorso il suo nome tra i dieci favoriti per il Nobel. Scrittrice quasi sconosciuta in Italia, durante gli ultimi tre anni della dittatura in Romania, alla fine degli anni Ottanta, si era trasferita in Germania, anche se dichiara di non essersi del tutto integrata nel Paese, dove e’ considerata una rumena, così come in Romania era considerata una tedesca.

La sua lingua è riconosciuta come un tedesco di confine, quale del resto era il tedesco di Kafka. Il suo stile procede per metafore, per immagini rendendo la narrazione poetica, quasi lirica anche quando descrive episodi abbastanza crudi.

La poesia, ha detto una volta, è la forma letteraria che più facilmente si diffonde durante un regime dittatoriale sia perchè si esprime frequentemente per metafore sia perchè è una forma breve più facile da ricordare a memoria. Ci sono stati momenti – ad esempio gli interrogatori della polizia – durante i quali recitare una poesia tra sè e sè svolgeva per lei, non credente, una funzione molto simile a quella che una preghiera deve avere per un credente.

Un reading in memoria di Darwish

Ad un anno dalla morte del grande poeta palestinese Mahmoud Darwish si svolgerà a Roma venerdi 9 ottobre al Piccolo Apollo di Via Conteverde 51 un reading per ricordarlo.

Francesca Maria Corrao, Professoressa Ordinaria di Lingue e Letteratura Araba all’Università di Napoli ‘L’Orientale’, Presidente del Corso di Laurea triennale in Relazioni Internazionali, esperta di poesia araba, numerose le sue pubblicazioni sul tema, leggerà alcune poesie di Darwish tratte dal libro ‘La mia ferita è lampada ad olio’ (De Angelis Editore).

Tappeto sonoro di Gerardo Casiello, al pianoforte.

Performance di danze breakon the siege di Badu Rithm, compagnia di danza di giovani artisti che propone breack dance e urban dance, molto sensibile a tematiche sociali e alla promozione del concetto di danza per mettere in comunicazione le diverse culture.

Immagine anteprima YouTube

Sarajevo: parole e immagini senza confini

Domani, giovedì 8 ottobre, alle 17:00, presso il Salone di Villa Carrara, in via Posidonia, a Salerno, avrà luogo il secondo incontro del Progetto di invito alla lettura “Letture senza confini”, promosso dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Salerno, in collaborazione con l’Associazione “Proteo Fare Sapere Campania” e “Multimedia edizioni – Casa della poesia”.

Con “Parole e immagini da Sarajevo”, questo il titolo dell’incontro curato da Casa della poesia, si intende aprire una riflessione sul ruolo della poesia nei luoghi di conflitto, con particolare riferimento a Sarajevo, città colta e cosmopolita, simbolo della convivenza etnica e religiosa che ha subito, durante la guerra, il più lungo assedio della storia moderna ed è diventata città “martire”.

Enzo Ragone, inviato della Rai, impegnato da anni sui temi legati ai Balcani e alle minoranze linguistiche per le rubriche di Rai 3 “Estovest” e “Levante”, curatore di reportage di archeologia per “Tgr Mediterraneo”, coautore con Furio Colombo di “Intervista sulla televisione” e regista con Maria Rosaria Mari, per Movidea, di documentari su arte, archeologia e architettura, presenterà i bellissimi reportage su Sarajevo, da lui curati per la rubrica di Rai 3 “ESTOVEST”.

Sergio Iagulli, fondatore con Raffaela Marzano della Multimedia edizioni – Casa della poesia, struttura di promozione e diffusione della cultura a livello internazionale, presenterà i video e leggerà poesie di Izet Sarajlic, grande poeta bosniaco, amico di Alfonso Gatto (nella foto) e cittadino onorario della città di Salerno dal 2000 nella cui memoria Casa della poesia organizza a Sarajevo, da otto anni, con straordinario successo, gli “Incontri internazionali di poesia”.