Giorgio de Chirico, “Uno sguardo nell’invisibile”

Dal 26 febbraio al 18 luglio 2010 una grande mostra a Palazzo Strozzi di Firenze racconta la straordinaria avventura artistica di Giorgio de Chirico e la duplice influenza che la sua pittura ebbe nell’arte moderna e su pittori come Carrà e Morandi, o Max Ernst, Magritte e Balthus.Attraverso 100 opere, provenienti da esclusive raccolte private e da alcuni dei più importanti musei del mondo, la rassegna mette in evidenza “la rivoluzione copernicana” operata da de Chirico nell’arte del XX secolo, che aprì la strada a tutti quei movimenti che costituiscono la parte più interessante e vitale dell’esperienza artistica europea tra le due guerre, dal Dada al Surrealismo, dal Realismo Magico al Neo-Romanticismo dando un taglio netto alle prospettive di ricerca ormai esaurite del cubismo e delle avanguardie formali.

Responsabili del progetto scientifico sono Paolo Baldacci e Gerd Roos, curatori tra l’altro della mostra monografica dedicata a de Chirico nel 2007 a Padova, e inoltre Guido Magnaguagno, fra i curatori della mostra Arnold Böcklin, Giorgio de Chirico, Max Ernst tenutasi nel 1998 a Zurigo, Monaco e Berlino.

La mostra riunirà alcune tra le più celebri opere del periodo metafisico di de Chirico, dipinti di Carrà e Morandi, capolavori di René Magritte, Max Ernst e Balthus. In dialogo con questi quadri verranno presentate opere estremamente significative di artisti come Niklaus Stöcklin, Arturo Nathan, Pierre Roy e Alberto Savinio, che sulla strada aperta da de Chirico si mossero in un ambito espressivo in bilico tra Metafisica, Realismo Magico, Surrealismo e Neo-Romanticismo.

La mostra
Il sottotitolo della rassegna: “Uno sguardo nell’invisibile”, prende spunto da un’affermazione di Giorgio de Chirico, che sin dall’inizio del suo percorso scrisse che lo scopo della pittura non doveva essere di riprodurre più o meno bene ciò che già vediamo in natura, ma soprattutto «far vedere ciò che non si può vedere». Non solo, quindi, trasferire e ricreare emozioni, ma indurre nello spettatore, attraverso un sofisticato sistema di selezione e di riproduzione delle immagini, le stesse intuizioni sperimentate dall’artista sul significato profondo del mondo e delle cose.

A questo proposito la sede di Palazzo Strozzi è particolarmente significativa perché la prima completa “rivelazione” del misterioso rapporto che intercorre fra le cose che appaiono e il loro significato colse il ventunenne de Chirico proprio durante un viaggio a Firenze nell’ottobre del 1909. È da questa esperienza che ha origine l’intuizione dechirichiana degli aspetti enigmatici e inesplicabili dell’esistenza e del mondo, tradotta in forma plastiche nei suoi celebri “enigmi” degli anni Dieci e negli inquietanti accostamenti iconografici degli anni Venti.

Il percorso per famiglie bambini: Tutte le mostre di Palazzo Strozzi mirano ad abbattere le barriere tra arte e scienza: per De Chirico, Max Ernst, Magritte, Balthus, l’itinerario per famiglie e bambini inviterà a esplorare la psicologia attraverso speciali didascalie e una sala interattiva che accompagneranno il visitatore in un viaggio nel mondo dei sogni, degli spazi e delle paure (agorafobia e claustrofobia).
I visitatori avranno la possibilità di raccontare i propri sogni attraverso narrazioni o disegni che potranno lasciare direttamente in mostra oppure inviare attraverso il sito della mostra www.palazzostrozzi.org, via Twitter o via e-mail.

La mostra è posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Ministero degli Affari Esteri, ed è promossa e realizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi con il sostegno della Provincia di Firenze, Comune di Firenze, Camera di Commercio di Firenze, Associazione Partners Palazzo Strozzi e con la collaborazione di Soprintendenza PSAE e per il Polo Museale della città di Firenze e l’Archivio dell’Arte Metafisica di Milano.

Io non sogno mai, scrittura e sguardo in Giorgio Messori

Il 23 e il 24 febbraio 2010 l’Università La Sapienza di Roma e il Dipartimento di Italianistica e Spettacolo dedicano due giornate di studio a Giorgio Messori “Io non sogno mai”, Scrittura e sguardo in Giorgio Messori, Facoltà di Lettere e Filosofia, Aula III (piano terra).
L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Reggio Emilia, propone uno sguardo sullo scrittore reggiano scomparso nel 2006.
Giorgio Messori: L’ultimo buco nell’acqua, scritto con Beppe Sebaste (Aelia Laelia, 1982); Nella città del pane e dei postini (2005), romanzo che è insieme riflessione sul mondo contemporaneo, diario, cronaca d’amore e libro di viaggio; e Storie invisibili, volume – postumo – di racconti (Diabasis, 2009).
Uomo sempre alla ricerca di sé stesso, Giorgio Messori è stato particolarmente sensibile alle arti figurative, realizzando una felice interazione con l’attività di numerosi fotografi: con Luigi Ghirri ha realizzato Atelier Morandi (Palomar, 1992), e successivamente Il senso delle cose. Luigi Ghirri-Giorgio Morandi (Diabasis, 2005); con Vittore Fossati Viaggio in un paesaggio terrestre (Diabasis, 2007), esplorazione fotografica e letteraria sulla scia dei grandi pittori e paesaggisti europei.

Il Programma

23 febbraio, ore 9:30
Giulio Ferroni, Saluto – Presiede Giorgio Patrizi – Carlo Bordini, Perché abbiamo deciso di fare queste giornate – Primi anni: Descrizioni della via Emilia, Aelia Laelia e L’ultimo buco nell’acqua – Intervengono: Pietro Bevilacqua, Daniela Rossi, Gino Ruozzi, Beppe Sebaste – Proiezione del video di Aelia Laelia, a cura di Daniela Rossi – Discussione – Lettura dell’intervento di Gianni Celati

ore 15:00
Testimonianze su Giorgio Messori docente, a cura di Saiyora Ismailova – Lettura delle “Dieci regole d’oro” di Giorgio Messori – Paolo Morelli, Lettura di testi di Giorgio Messori
La narrativa: Storie invisibili – Tavola rotonda – Francesco Pontorno (coordinatore), Massimo Barone, Fabio Ciriachi, Giuseppe Crimi, Giorgio Patrizi – Discussione – Rocco Brindisi, Lettura di uno scritto su Giorgio Messori del pittore svizzero Jurg Tanner e un suo racconto tratto da Il bambino che viveva nello specchio, (Diabasis 2010) che ha come protagonista Giorgio Messori

24 febbraio, ore 9:30
Paolo Morelli, Lettura di testi di Giorgio Messori – La narrativa: Nella città del pane e dei postini
Tavola rotonda: Emanuele Trevi (coordinatore), Carlo Bordini, Silvia Bordini, Filippo La Porta, Francesco Pontorno, Beppe Sebaste – Discussione – Rocco Brindisi, Lettura

ore 15:00
Il rapporto con la fotografia e con il paesaggio. La collaborazione con Luigi Ghirri. Il Viaggio in un paesaggio terrestre – Tavola rotonda. Olivier Favier (coordinatore), Fabio Boni, Fabrizio Cicconi, Andrea Cortellessa, Paolo Di Paolo, Vittore Fossati, Paola Ghirri, Gianni Leone, Maurizio Magri – Discussione – Gino Ruozzi,  Conclusioni

André Frénaud, “Amour d’Italie”

Prosegue alla Casa della Poesia di  Milano presso la Palazzina Liberty di Largo Marinai d’Italia 1, il ciclo di lezioni sui “POETI EUROPEI” con una serata dedicata a uno dei maggiori poeti francesi del Novecento, André Frénaud (nella foto), uno dei più significativi della generazione che, nella seconda metà del XX secolo, ha seguito il movimento surrealista.

L’appuntamento è per giovedì 11 febbraio 2010 alle 21:00 con Maurizio Cucchi e Marc Le Cannu.

 

 

Niente aglio niente stringhe
niente acqua di sante niente almanacchi
niente pacchetti per le donne
niente regoli e compassi lisci
niente cavoli rossi niente veleni
niente adulterii né ferri né muschi
niente stelle di mare o d’amore
né semi dal polline burroso
niente annunci di nascite nuove
Il mondo è vuoto più niente da vendere.

da: “Aria del venditore ambulante” di André Frénaud
Traduzione di Diego Valeri