Paolo Poli, in ricordo di Sandro Penna

Il poeta Sandro Penna rivive in un “ricordo” che Paolo Poli con il compositore e pianista Andrea Farri gli dedica in occasione dell’ultimo appuntamento della quarta edizione di TEREAMOPOESIA, giovedì 22 aprile 2010. I lirici greci, ma anche Leopardi e Rimbaud, fanno sicuramente parte della sua cultura poetica, e poi Saba. Ma quella di Penna – dice Paolo Poli – è una poesia pura e senza tempo unica nel Novecento.

«Poeta esclusivo d’amore», come egli stesso si è definito, Penna canta con ossessiva levità l’amore per i ragazzi («i bianchi marinai», «il tenero garzone di fornaio», «l’adolescente odoroso di fichi»…), mai – però – l’amore per uno solo.

La sua poesia è popolata di figure di ragazzi, ritratti nella grazia inquieta dell’adolescenza – «Tu morirai fanciullo ed io ugualmente/ma più belli di te ragazzi ancora/dormiranno nel sole in riva al mare», «Fuori il vento toccava le case degli uomini, le lente migrazioni dei fanciulli…».

La poesia di Penna – ha osservato Pasolini – è costituita da «un delicatissimo materiale fatto di luoghi cittadini, con asfalto ed erba, intonaci di case povere, interni con modesti mobili, corpi di ragazzi coi loro casti vestiti, occhi ardenti di purezza innocente […]».

Anche i luoghi, i paesaggi cantati da Penna ritornano in modo ossessivo – sempre gli stessi, indimenticabili: le strade e le piazze di Roma, le sale buie dei cinematografi, i bar anonimi della periferia, i tram affollati, i «neri treni», la verde e umida campagna, i bianchi marmi dei ponti, e ovunque il respiro del mare, il mormorio del fiume nel quale si riflettono le luci tremolanti della sera.

E’ pur dolce il ritrovarsi
per contrada sconosciuta.
Un ragazzo con la tuta
ora passa accanto a te.
Tu ne pensi alla sua vita
– a quel desco che l’aspetta.
E la stanca bicicletta
ch’egli posa accanto a sé.

A Nathan Zach il Premio Gabriele D’Annunzio

E’ Nathan Zach, nato a Berlino nel 1930 da famiglia ebraica, il vincitore del VII Premio Internazionale di poesia Gabriele D’Annunzio.  
Stefano Trinchese, preside della facoltà di Lettere dell’Università “D’Annunzio” di Chieti, ha sottolineato come “Nathan Zach rappresenti la cultura ebraica nel mondo, con una visione anche critica del conflitto fra Israele e Palestina”.
Nato da padre tedesco e madre italiana, dopo l’avvento del Nazismo, Zach fu costretto a lasciare Berlino ed emigrare in Palestina con la famiglia, un evento che segnò la sua vita, configurandosi come fatto traumatico nella sua opera.
Nel 1993 Natan Zach ha vinto il Premio Feronia di Roma, nel 2000 il Premio Internazionale di poesia Camaiore. Numerose le onorificenze ricevute in Israele.
In conferenza stampa a Pescara, presso Casa D’Annunzio, il presidente del Centro studi Dannunziani, Edoardo Tiboni, ha ricordato i nomi dei vincitori delle precedenti edizioni del Premio: Yves Bonnefoy (2003), Mario Luzi (2004), Adonis (2005), Hans Magnus Enzensberger (2006), Mark Strand (2007), Evgenij Evtushenko (2008).

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“E’ stato l’amore – non io”

Giovedì 8 aprile 2010 alle 21:00 alla Casa della Poesia di Milano, nella Palazzina Liberty di Largo Marinai d’Italia 1, “È stato l’amore – non io” Emily Dickinson e Antonia Pozzi lette da Viviana Nicodemo, a cura di Sofia Pelczer. Accomunate da un drammatico isolamento, la Dickinson e la Pozzi cantano l’amore da una condizione di esilio esistenziale che rende ancora più lucida e affilata la parola poetica.
Riflessioni critiche di Gabriela Fantato e Silvio Raffo
Videoproiezione Ora sospesa
Con la collaborazione di Milo De Angelis