Opere Inedite, Maria Pia Quintavalla

Il rapporto che Maria Pia Quintavalla ha con la scrittura è di “passione necessaria, nervosa, dai visceri alla testa, ma di fondamenta, ormai, del mio pensare e del mio vivere. Quindi di funzionamento del mio essere.”

Poi Maria Pia tenta un’analogia e scrive: “il rapporto che ho con la poesia è quello che si intrattiene con una buona madre, un doppio di sé per vivere, un pedale, uno strumento, un arto non fantasma; una fiera sorgente (Lettere giovani), da cui apprendere, oppure, una fiaccola concreta, (Le moradas), luce che rende capace di dare forma.”

Per Maria Pia “il dettato interiore crea, da sé, mute forme desideranti, e crea con il fare della e con la lingua non usuali forme, come le musicali, chiavi di violino ad es. per una esatta dizione del mondo ( Le moradas), utopia della mia visione del mondo, e al mondo; modalità affettiva e linguistica pregnante, contrapposto a certo pensiero debole, e tale da diventare un alfabeto vivente, in azione, e perenne. Come la vita, in metamorfosi.”

“Per me la poesia è parte dell’umano destino, sua sintesi significante. Dopo che musa o Beatrice, senso del viaggio. Strada e cammino, anche: voce e voci, loro strumentazioni, verità-passione e sue tecniche, ovvero orchestrazione di verità possibili, sue approssimazioni almeno: ‘verità e passaggio’, anch’io..”

di Maria Pia Quintavalla

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