Opere Inedite, Carmen Gallo

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

“Credo che la poesia sia per me un modo di vedere le cose, un modo di vedere le cose che non si vedono ma ci sono. Non mi interessa dare un nome alle cose, mi basta riuscire a metterle a fuoco, anche nella loro forma improvvisata e incompleta. Ho scritto la mia prima poesia guardando un quadro, e leggendo T.S. Eliot. La poesia inglese mi ha accompagnato in questi anni insieme a poeti italiani che amo leggere e rileggere: Montale, Quasimodo, Pavese, e ora Anedda, De Angelis, Mesa, e tanti altri. Negli anni universitari, l’incontro con i poeti metafisici, e John Donne sopra tutti, ha cambiato il mio modo di scrivere e di pensare la poesia. L’audacia delle sue immagini, la vertigine delle sue argomentazioni, la cieca fiducia nella capacità della parola di creare mondi, e farsi mondo, senza abbandonare mai la realtà più quotidiana e particolare dell’esperienza.

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