Giovanni Parentignoti, “Amara creatura”

Letture

“Amara Creatura” di Giovanni Parentignoti, Casa Editrice Kimerik, 2013

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Il libro parte dal concetto che il poeta deve vivere un rapporto diretto con la realtà, andare in trincea, sentire il dolore e la frustrazione, essere portavoce di urla che la censura subdola odierna nasconde. La poesia deve essere messaggio sociale e non importa se viene colto da venti o da migliaia di persone, al poeta non interessano i numeri perché non è parte integrante di una società basata sull’auditel e sulle statistiche; si parte dall’idea che oggi come ieri l’anticlericalismo è base fondamentale per una lotta atta ad ottenere uno stato laico e libero; segue la condanna delle lotte che vengono utilizzate da associazioni varie per profitto personale senza che in realtà qualcosa cambi nelle condizioni di vita del soggetto da difendere; da vedere le vergognose realtà dei “nuovi lager”, dove ospitiamo extra-comunitari che per fuggire da una terra che li ha relegati a terzo mondo, si trova in una nuove terra che li sfrutta, li dis-integra, li ghettizza e li da in mano alla mafia e alle infrastrutture industriali che abusano dei loro bisogni per spremerli e poi buttarli. La problematica delle carceri: sovraffollati, male organizzati, luogo di morte per decine di condannati sia per suicidio (indotto) che per omicidio.

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