La corsa dei mantelli

 

foto (2)“La corsa dei mantelli” di Milo De Angelis è una grande metafora della giovinezza che non vuole finire.

Luca e Daina, due adolescenti, si misurano con il sottile passaggio all’ età adulta.
Sogni, visioni, incubi,ombre, contrapposti a una realtà fatta di giochi, sfide, pericoli, amori, sono incarnati nella figura misteriosa di Sonecka, personaggio proveniente da una terra lontana.
adattamento e regia Sofia Pelczer
con Viviana Nicodemo, Valentina Mandruzzato, Daniele Pitari
scene Giulia Olivieri
costumi Valentina Bianchi
assistente alla regia Petra Deidda, Giulia Olivieri

Dal 30 settembre al 12 ottobre al Teatro Out Off.
Prenotazioni 02 34532140

Tamara Kamenszain, L’eco di mia madre

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“E il cuore quando d’un ultimo battito / avrà fatto cadere il muro d’ombra / per condurmi, Madre, sino al Signore, / come una volta mi darai la mano […]” scrive Giuseppe Ungaretti nella sua indimenticabile poesia alla Madre. Ed è all’Ungaretti del Taccuino del vecchio che Tamara Kamenszain chiede aiuto per cantare lo sconfinato dolore derivato dal taglio delle radici, della definitiva separazione che la lascia orfana dell’alterità che l’ha generata e la contiene.

L’eco di mia madre sembra nascere dalla confluenza di una polifonia di echi, che ne fanno canto corale, come spesso avviene nella poesia della Kamenszain. Il fiume in piena della voce della poetessa scorre verso la foce del silenzio, accogliendo in sé le voci d’altri poeti – amici e sodali, sconosciuti e distanti – condividendo il viaggio oscuro del tentativo di contenere in parole ciò che ne esonda, per pronunciare la sottrazione, la presente assenza esperita dalla figlia desmadrada dalla malattia, che l’ha privata della madre prima ancora che quest’ultima morisse.

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