Roberto Herlitzka, “Casanova”

 
CASANOVADopo il successo ottenuto con Il Soccombente di Bernhard, con la regia di Nadia Baldi, Roberto Herlitzka, vincitore del Nastro d’Argento per il Cinema nel 2013, autore di stupende interpretazioni nei film Il rosso e il blu e La grande bellezza, porta in scena il modernissimo mito di Giacomo Casanova.

Lo spettacolo – CASANOVA – di Ruggero Cappuccio, diretto da Nadia Baldi, sarà in scena al Teatro Arcobaleno di Roma dal 22 gennaio all’8 febbraio 2015.

In scena con Roberto Herlitzka: Marina Sorrenti, Franca Abategiovanni, Carmen Barbieri, Giulia Odori, Rossella Pugliese.

LA STORIA

La notte tra il tre e il quattro giugno del 1798, Giacomo Casanova sospetta di dover morire. Il gentiluomo veneziano, chiamato ad incarnare il mito vivente della seduzione, è ospite da tredici anni nel castello di Dux, in Boemia, dove il conte di Waldestein gli ha assegnato il posto di bibliotecario di palazzo. Dalle prime ore dell’alba una sequenza di indizi che la sua intuizione mette in ordine sembrano annunciare l’avvicinarsi del passaggio fatale.

Un maggiordomo gli annuncia l’imminenza di una festa da celebrare per il giorno seguente senza fornire alcuna motivazione. Al castello sono attesi ospiti provenienti da tutta Europa, è necessario che Casanova ceda il suo appartamento per essere destinato ad una destinazione più modesta. Giacomo ha compiuto settantatre anni un mese prima, ha festeggiato il suo compleanno brindando a se stesso con un calice di acqua gelata, riflettendo la sua immagine in uno specchio opaco che sormonta il camino del suo studio. Da quel giorno è ammalato; e adesso trascina la sua valigia attraverso i vasti corridoi del castello di Dux, dove riecheggiano i mille passi di scrittori che lo precedono, lo indirizzano, gli consegnano chiavi che non aprono alcuna porta. La febbre lo assale con zaffate di brividi che si alternano a vampate perentorie. Intorno alla mezzanotte Casanova entra in una camera completamente avvolta dal buio. La porta dietro di lui si chiude e malgrado le sue proteste non è più possibile riaprirla. La progressiva assuefazione dei suoi occhi alla profonda penombra rivela la presenza silenziosa di cinque donne che lo ricevono rapprese in una inquietante immobilità.

CASANOVA IGiacomo cerca di scalfire il loro mutismo: motteggia, aggredisce, provoca. Inizialmente solo una tra le signore velate, denominata La Straniera, gli parla, domandandogli chi sia. Accerchiato dal mistero inquisitorio delle singolari creature che lo circondano, Casanova nega di essere Casanova. Le altre donne che progressivamente accettano di parlargli producono un’atmosfera generale da tribunale del giudizio definitivo. Ma quali sono i reati contestati? Quale sarà la pena? Perché Casanova rifiuta di rivelare e pronunciare il proprio nome? Chi è La Straniera che lo tortura e lo esalta con i suoi silenzi e le sue parole e che non vuole rivelare la sua identità?

La regia di Nadia Baldi si muove su un binario onirico e senza tempo, costruendo in un “non luogo o luogo della memoria” personaggi femminili apparentemente freddi ma pieni di carnalità e ambiguità. E’ la realtà che cede il testimone all’immaginazione.

La scrittura di Ruggero Cappuccio dà vita ad una velenosa, dolce, sincera partita a scacchi in cui brillano e si muovono i perni dell’identità di uno degli uomini più discussi, amati e denigrati del XVIII secolo. Il velo di seduttore vanesio che ricopre Casanova presso l’immaginario collettivo consolidato, cade inesorabilmente e rivela un grande autore, un uomo che scrive con rarissima e affilata modernità, che ama le donne e ne incontra carnalmente un numero di gran lunga inferiore rispetto alla superficiale moltiplicazione attribuitagli. Soprattutto, Giacomo Casanova, si manifesta tra le pieghe dell’ Histoire de ma vie, la luminosa autobiografia in cui si materializza la sua grande capacità di ascolto per le sue amanti, l’assenza di ogni gelosia che ne comprima la vita, la straordinaria capacità di scegliere creature che padroneggino la propria espressività erotica, e infine la concretizzazione di un piacere esente da conflitti e limitazioni mentali borghesi.

Il confronto con le donne nella stanza remota del castello di Dux innesca tenerezze e autoironie, mentre Casanova insegue, in quello che potrebbe essere l’ultimo appuntamento con la sua vita, l’idea di un se stesso che si realizza solo attraverso l’armonica condivisione del profondo con l’altro e con gli altri.

 

 CASANOVA II

 

Pubblichiamo qui di seguito in anteprima uno stralcio inedito tratto dal finale del testo CASANOVA scritto da Ruggero Cappuccio per Roberto Herlitzka

 

Ho visto la notte di Varsavia
e il sole di Praga a filo d’alba.
Ho visto l’azzurra primavera
sulle acque mortali della Senna
e l’inverno di fango su Madrid.
Ho visto il petto nudo di Voltaire
e i libri segreti di Cagliostro
e il pugnale goloso che ha bevuto
il sangue di Luigi Quindici di Francia.

Ho visto la mano destra di Goldoni
ho visto gli occhi di Madame de Pompadour
ho visto la peste
e la lebbra
e il male epilettico
la ferita da taglio
lo squarcio nel costato dello sparo
ho visto gli intestini di un amico
sgomitolati in mezzo all’agonia
ho visto il bacio dell’amante all’amante
e lo sputo del papa in Vaticano
ho visto madre e figlia nel mio letto
nude come le vigne d’inverno
ho visto bene i cessi di Versailles
e la carezza sognata di mia madre
ho visto il sonno tranquillo di Amadeus
e l’ubriacatura luminosa di Da Ponte
ho visto la sifilide e il piacere
ho visto il furto
l’omicidio
il parto
ho visto la cancrena sul mio corpo
e una scheggia del santissimo Graal
ho visto la galera e l’onore
e l’acqua di rose al fazzoletto
ho visto una monaca a Milano
amarmi con lo stile che sa il corpo
ho visto due sorelle di Venezia
chiudermi gli occhi tra le cosce d’ambra
ho visto la miseria e la ricchezza
ho visto i gioielli di Lione
e la fame che piega la schiena
ho visto Venezia lacrimare
come piange un uomo che soffre
ho visto il tramonto a Pietroburgo
e il mio sangue che macchia la neve
ho visto la risata di Federico Secondo
e la tosse dei poveri di Londra
ho visto il vaiolo sulla faccia
di chi si ama e perde in un istante
ho visto l’altezza e la caduta
la corte ipocrita e il monaco sereno
ho visto la traccia che il passo di Dio
ha lasciato in riva al mare a prima sera
ho visto la musica e la gloria
la mia testa poggiata sulla seta
sul raso
sul damasco
sulla paglia
sul legno
sulla pietra
sopra il ghiaccio
nella melma
nell’erba
nella pioggia

ho visto me stesso
e sono vivo
ancora.

Mentre Casanova parla, La Straniera muove le labbra senza emettere suono, come se pronunciasse anch’ella le sue parole.

Mia madre, quando stavo per nascere, in preda agli spasmi del parto, avvertì una grande voglia di zuppa di gamberi. E’ strano. Anche io ne avevo immenso desiderio stamattina. Ma i fiumi sono in piena. Non è possibile pescarne. Hanno detto che stanotte c’è una festa al castello.

La Straniera finisce di muovere le labbra sulle parole di Casanova.

Da molte settimane ho la febbre. Ho amato così tanto l’universo, fino ad abbandonarmi completamente alla mia corrente. Ho dimenticato di essere me. Il sangue dei pianeti e delle stelle si è trasfuso in questo corpo e ho brillato e ruotato con essi, almeno un istante. E’ il quattro giugno del 1798. C’è una festa stanotte. Dev’essere la mia. Che una vecchia maga di Murano chiuda il coperchio della cassa, e plachi il mio sangue di bambino. Ecco, ci siamo. E’ buio. Sorridete signora. Datemi la mano. 

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TOURNEE

– 16 Gennaio 2015 San Marino : Teatro Nuovo Di Dogana
– 17 Gennaio 2015 Crema : Teatro San Domenico
–  22 Gennaio / 8 Febbraio 2015 Roma : Teatro Arcobaleno
– 10 Febbraio 2015 Cirie’ : Teatro Magnetti
– 19/22 Febbraio 2015 Torino : Teatro Erba
– 4 / 8 Marzo 2015 Napoli : Teatro Nuovo
– 10 Marzo 2015 Polistena: Auditorium Comunale
– 12/15 Marzo 2015 Salerno: Teatro Verdi
– 25/26 Marzo 2015 Lugano : Teatro Cittadella

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A Roma, al Teatro Arcobaleno, dal 22 gennaio all’ 8 febbraio 2015 Roberto Herlitzka in CASANOVA di Ruggero Cappuccio e con Marina Sorrenti (la Straniera), Franca Abategiovanni, Carmen Barbieri, Giulia Odori, Rossella Pugliese, regia di Nadia Baldi.

Musiche di Marco Betta, costumi Carlo Poggioli, progetto scena Mariangela Caggiani, progetto Luci Nadia Baldi, acconciature Desirèe Corridoni, progetto videografico Davide Scognamiglio, aiuto regia Iole Salvato, distribuzione Stefano Pironti, organizzazione Daniela Costantini.

Produzione di Teatro Segreto srl.

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Teatro Arcobaleno
via Francesco Redi 1/a – Roma 00161
(Via Nomentana angolo Viale Regina Margherita)

orari spettacolo : giovedì – venerdì e sabato ore 21,00 – domenica ore 17,30

Ufficio stampa compagnia
Maya Amenduni

mayaamenduni@gmail.com

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