Vince Fasciani, “ho dimenticato l’anima in lavanderia”

Vince Fasciani

la mancanza di forza morale mi irrita la gola

a volte la mia anima     pende                                     nel vuoto

 

penso che stia accadendo qualcosa

preferisco rimanere anonimo

ho difficoltà a respirare

***

 

jacot                                         il grigio del gabon canta lontano

 

con la sua voce ferma e rauca

probabilmente mi sto facendo delle idee

la mia anima vola come distaccata da me

vado a trovare il grande architetto

dell’universo

 

la mia mente è tenuta insieme per opera dello spirito santo

 

devo passare l’aspirapolvere

 

non sono sicuro di poter finire la mia vita

in tempo

***

 

 

svelare i fili aggrovigliati del passato ancestrale

pieno di domande

ma si scopre che non c’è nessuno per rispondere

allora vado a fare un giro in città

 

arriva il momento in cui sono esausto                 finisco per addormentarmi

sono stupito quando appaiono i primi barlumi

del mattino

mi sento poco sicuro sulle gambe

 

ogni volta che sono convinto che una buca

mi si aprirà sotto i piedi

queste sono tante piccole parti della mia memoria

che andranno a smaltire nei rifiuti

 

***

 

 

attraverso le parole a costo di infinite precauzioni

le attraverso senza levare le scarpe

 

ciecamente butto via la mia vita

sono sospeso al suo filo

nulla di originale

 

più nulla è fisso                                  più nulla è stabile

 

distinguo un’ombra che riconosco

è tempo di cominciare a provare gioia

 

un sacco di gioia

una nuova libertà

 

i suoi piedi nudi fanno scaturire la luce

il suo seno cominciò a fiorire

 

ho la gola secca di eccitazione

poco a poco il mio viso impallidisce

la mia mente è stata rimessa in libertà

la strada è pronta

 

la febbre sognante che mi aveva suscitato agitazione

 

vive in me una luce pallida dal basso

 

 

a forma di triangoli allungati

i miei occhi         sorridono sotto le palpebre abbassate

 

in memoria di una felice intimità ormai passata

 

simile a uccelli esotici e multicolori

 

sto attraversando un passaggio attraverso il passato

finché non sarò al sicuro

 

una luce quasi troppo intensa

 

amo di un amore                                                sonnolento

 

 

il mio respiro abbandona la melodia principale

il mio viso rugoso           riflette la gioia che provo

a osservare tutto

curioso

 

 

cerco di vedere dentro

dalle fessure delle mie ferite

attraverso risate e battiti di mani

 

 

a cavalcionii sulle sue ginocchia

per qualche istante dalla porta socchiusa

 

capisco le lingue antiche

le storie dei tempi futuri

 

una rottura inspiegabile è in me

profondamente nascosta               inaccessibile

 

incapace di manifestarsi

 

 

vado fuori dal negozio di generi alimentari carico di spese

 

mi avvicino all’amore fin al punto di sfiorarlo

mi voglio bene

 

a volte mi sento mingherlino

 

con queste cose invisibili che stanno attaccando

la vita quotidiana

 

 

ai miei sogni falliti                        su una costiera sconosciuta

 

 

non posso fare a meno di dormire

sono stanco

 

di vedere tutto             sentire tutto     guardare tutto

 

sono nato con un’anima grigia

che ha subito troppe metamorfosi

 

la mia ombra è curva

un sussurro si alza al di fuori

 

senza nessun motivo apparente

 

 

la tristezza sa troppe cose

 

allineo le offerte alla gioia                                    felici e leggere

 

ero un bambino silenzioso e tranquillo

 

nella mia mente qualcosa di inerte      di duro

 

di persistente

 

ho trapanato questo muro                    ho aperto           grandi finestre

______
Vince Fasciani (nato nel 1950) è un poeta italiano e svizzero.
Autodidatta, ha iniziato nel 1977 la sua attività letteraria vera e propria, dedicandosi sopratutto alla poesia e intrecciando varie e importanti collaborazioni internazionali, in particolare a Parigi (poeti surrealisti e fonetici, fra cui soprattutto Ghérasim Luca) e a Praga (pittori e poeti surrealisti, tra i quali Jan Svankmajer, Vratislav Effenberger, Karol Baron, etc.). Autore in italiano e francese, nell’aprile 1983 pubblica a Ginevra il suo primo volume di poesie e varia dal titolo Saisons métisses (Olizane). A partire dal 1984 parteciperà a numerose letture pubbliche, in particolare in Svizzera, Italia, Francia, Colombia e Nicaragua. Ha fatto parte, dall’84 all’87, della cooperativa editrice Aelia Laelia e ha tradotto il Manuale di autodistruzione di Carlo Bordini (Manuel d’autodistruction, Metropolis,1995). Tra le ultime pubblicazioni poetiche si ricordano: in italiano Diario ordinario (Campanotto, 2007); in francese Trousse poétique de secours (l’Age d’Homme, 2013) e J’ai oublié mon âme au pressing (l’Age d’Homme, 2019). È incluso nell’antologia Cento anni di poesia nella svizzera italiana (a cura di P.V Mengaldo, R. Martinoni e G. Bonalumi, edizioni Armando Dadò, 1997) con una una nota critica di Pier Vincenzo Mengaldo. Nel 2014 Valerie Bierens de Haan gli ha dedicato Vince Fasciani: poète de sa vie, raccolta di interviste sul suo percorso biografico e letterario (l’Age d’Homme). Vive a Ginevra, dove lavora per l’associazione umanitaria Carrefour rue (https://www.carrefour-rue.ch/).

Opere 

  • Le stagioni di Métis , edizioni Olizane, Ginevra, 1983.
  • Il colore dell’acqua morta , nell’opera collettiva L’Arc Lémanique , PM Favre/l’Hebdo, Losanna, 1988.
  • Il Mondo di Profilo , edito da Casagrande, Bellinzona, (in italiano), 1989.
  • L’Ange Mutilé , edizioni Métropolis, Ginevra, 1991.
  • Diario di un angelo custode , edizioni Métropolis, 1994.
  • Punto appoggio , Edizioni Casagrande, Bellinzona, 1995.
  • L’odore umano della pietra , edizioni Casagrande, Bellinzona, 1999.
  • Un ange passe , edizioni l’Age d’Homme, Losanna, 2002.
  • Poèmes sans lead , edizioni l’Age d’Homme, Losanna, 2006.
  • Un piccolo panico senza importanza, edito da l’Age d’Homme, Losanna, 2007.
  • Diario ordinario , edizioni Campanotto, Pasian Di Prato (UD), 2007.
  • Ho chiuso dolcemente la porta dietro di me , edito da l’Age d’Homme, Losanna, 2010.
  • Kit poetico di emergenza , edizioni l’Age d’Homme, Losanna, 2013.
  • La nascita dell’orizzonte , Sylvie Bleeckx (illustratrice), edizioni l’Age d’Homme, Losanna, 2016
  • Ho dimenticato la mia anima alla tintoria, edizioni l’Age d’Homme, Losanna, 2019
  • Semplicemente così com’è, Éditions des Sables, Perly-Genève, 2020
  • Volo sopra la tristezza, Èditions des Sables, Perly-Genève, 2021
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Commenti

  1. Più che una poesia sembra un puzzle.
    Dove è il tema, la narrazione, l’ambientazione, il ritmo?
    Come si fa a ricostruire il centrifugato di una lavatrice!

    P. S.
    Nelle mie parole non biasimo,
    ma la mia difficoltà a recepire certe poesie.

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