
Básník František Halas
Imagena
Zastínila okno křídlem stříbrným
chvilku sebou bilo
z pramene mé bezesnosti uvízl v něm rým
Už se bojí už si stýská už je zajata
Imagena Imagena
pláče slova pláče hudbu pláče poupata
Tolik věcí chce být ještě chtivě uchopeno
Čím jen tobě odměním se
zvábíš-li je do mé noci Imageno Imageno
František Halas
Imagena
La sua ala argentea ombreggia la finestra
palpita per un attimo
ecco dalla sorgiva dell’insonnia vi si impiglia una rima
Ha già paura già è ghermita già si duole
Imagena Imagena
piange bocciuoli piange musica parole
Tante cose ancora vi sono da carpire
in che modo potrò ricompensarti
se alla mia notte tu le adescherai Imagena Imagena
František Halas
(Traduzione di Angelo Maria Ripellino)
da “Genziana”, 1933, in “František Halas, Imagena”, Einaudi, Torino, 1971
František Halas (1901-1946), figlio di una famiglia operaia e autodidatta, lavorò da giovane in una casa editrice, dopo il 1945 ebbe un alto incarico presso il Ministero delle Informazioni; nonostante la lunga militanza nella sinistra, nel 1949 venne certificato dai dommatici del regime e alcune sue opere irono messe all’indice.
Il poeta originariamente basato sulla poesia proletaria, già nei primi anni Trenta la sua poetica acquisì un’espressione straordinariamente intensa e distintiva, derivante, tra l’altro, dalla forte tensione tra il pensiero astratto e la sua espressione sensoriale.
Halas, che uno dei più grandi poeti degli anni Trenta- Quaranta, esordì nel 1927 con la raccolta Seppia che anticipa la sua visione tragica del mondo e il pessimismo. Il volume successivo, Il gallo spaventa la morte, 1930, incentrato sul tema della morte, motivo presente anche nelle raccolte Il volto, 1931, e La genziana, 1933.
La solitudine, la vanità dell’esistenza e il l’ineluttabilità della morte, sono, con maggiore o minore intensità, sempre presenti nell’opera del poeta.