Lucio Biancatelli, “Salvataggi”

 

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Prefazione di Fulco Pratesi

Venti storie di salvataggi (non tutti a lieto fine) avvenuti lungo le coste italiane: protagonisti capodogli, balenottere comuni, delfini, stenelle, tartarughe marine, e perfino uno squalo, una manta e una foca monaca (quest’ultima in Grecia) . Sono le storie di “Salvataggi – quando il mare chiede aiuto” di Lucio Biancatelli per Orme Editore, 2015.

Si va dai capodogli intrappolati nelle reti spadare e salvati in mare aperto (come il caso avvenuto del 2004 a largo di Capo Palinuro, quando ben 5 giganti furono salvati grazie all’intervento, durato due giorni, del Nucleo Sommozzatori della Guardia Costiera di Napoli, guidati dagli esperti di Oceanomare Delphis) ai sette capodogli spiaggiati nel settembre del 2014 a Vasto: grazie ad una mobilitazione straordinaria di volontari e agli esperti del Centro Studi Cetacei, ne furono salvati 4, un caso unico in Italia coronato da successo. Altri salvataggi in mare aperto raccontati nel libro sono quelli al largo di Vibo (1997, protagonista fu Pino Paolillo del WWF assieme alle Fiamme Gialle) e del Canale di Sicilia (2004) quando il biologo marino Antonio Di Natale non esitò ad introdursi più volte nella bocca del gigante per liberarlo dalle maglie: il capodoglio collaborò con incredibile consapevolezza alle operazioni di soccorso, spalancando la bocca “a comando” e permettendo al sub di lavorare tra le mascelle e le file di denti (il capodoglio è il più grande carnivoro del pianeta). Questo salvataggio avvenne in collaborazione con la Guardia di Finanza di Messina e permise di studiare comportamenti mai osservati prima.

salvataggiPoi ci sono le storie dei salvataggi delle tartarughe marine raccontati dalla biologa Daniela Freggi, che dirige il Centro Recupero tartarughe marine WWF di Lampedusa. Centinaia quelle salvate in oltre 10 anni di esistenza del centro, clamorosa la storia (estate 2014) del “gigante” della categoria, l’incredibile e rara tartaruga liuto di oltre 200 Kg. Grazie ai volontari e ai pescatori che collaborano, ogni estate il centro di Lampedusa cura e rilascia decine e decine di tartarughe marine vittime di ami, lenze, reti o collisioni con imbarcazioni. Non mancano interventi chirurgici all’avanguardia grazie alle tecniche messe in atto dal prof. Antonio Di Bello dell’Università di Bari . Poi ci sono le “Storie campane” come la “balena sotto casa” salvata da Debora Di Meo (febbraio 2015 a Bacoli), lo squalo salvato nel porto di Agropoli nel 2010 (che poi diede alla luce due piccoli!) e la triste storia di Stellina, la stenella seguita e vegliata per 4 giorni e 4 notti dai volontari ancora ad Agropoli, purtroppo finita male. Poi le storie commoventi del delfino Tiberio di Capri, imprigionato nella plastica (come quello salvato a Pizzo molti anni prima), raccontato da Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo e l’incredibile vicenda raccontata dall’ex primatista mondiale di apnea, Enzo Maiorca, del salvataggio di una delfina in dolce attesa imprigionata in una rete. Concludono il libro la curiosa storia pugliese dell’amicizia tra un cane “antiesplosivo” della Polizia di Stato (Gino) e una tartaruga marina, e i salvataggi condotti dall’Acquario di Genova: come la foca monaca in collaborazione con l’associazione greca MOm e la manta (mobula mediterranea) che ha stazionato per settimane lungo la costa ligure, incappando in ami e lenze. Insieme a queste storie appassionanti non mancano spunti e riflessioni affidate agli esperti sugli aspetti scientifici, come il comportamento sociale dei cetacei, il loro complesso sistema di comunicazione, o le problematiche di conservazione, in primis i motivi alla base degli spiaggiamenti nelle parole degli esperti del Centro Studi Cetacei e di Oceanomare. Le conclusioni e le riflessioni finali (“L’uomo, un predatore capace di compassione”) sono affidate all’ecologo marino Giuseppe Notarbartolo di Sciara (Istituto Thetys).

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