Addio a Hans Keilson, raccontò gli ebrei incantati da Hitler

Lo scrittore tedesco-olandese Hans Keilson, che ha raccontato con lucidità e vigore narrativo la
duplice, contraddittoria, ambigua reazione degli ebrei all’avvento del nazismo, è morto ieri nell’ospedale di Hilversum, nell’Olanda settentrionale, all’eta’ di 101 anni.
L’annuncio della scomparsa è stato dato oggi dal suo editore tedesco, S. Fischer Verlag di Francoforte sul Meno. Autore di fama mondiale, Hans Keilson è approdato per la prima volta in Italia grazie a Mondadori a fine dello scorso aprile con la traduzione di “La morte dell’avversario“. La pubblicazione di questo libro ha segnato la scoperta di uno scrittore ebreo fino ad allora inedito in Italia, ma altrove considerato uno dei più grandi del Novecento. Continua a leggere

Josè Saramago, un ritratto appassionato

Josè Saramago come mai si era raccontato prima.

La scrittura, la creatività, l’utopia, il rapporto con le donne, l’ateismo, il Portogallo: la statura umana e artistica del premio Nobel, scomparso quasi un anno fa, emerge in tutta la sua straordinaria genialità in un libro-intervista inedito adesso pubblicato da L’Asino d’oro edizioni, uscito nelle librerie di tutta Italia il 12 maggio, ‘Jose’ Saramago. Un ritratto appassionato  (euro 15,00). Scritto da Baptista Bastos, narratore amico e compagno di lotte dell’autore di ‘Cecità’, è un affascinante viaggio attraverso i ‘territori’ fisici e mentali del grande scrittore portoghese che in una lunga e a tratti commovente conversazione rivela le molteplici angolazioni di un carattere formidabile e di una creatività di eccezionale qualità umana.

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Mario Desiati, Ternitti

E’ in libreria l’ultimo romanzo di Mario Desiati“Ternitti”, Mondadori 2011 (euro18,50). Il libro, appena uscito, già si preannuncia un successo editoriale. Desiati, infatti, direttore editoriale della Fandango libri, è  con “Ternitti”  nella rosa dei finalisti al premio Strega 2011 presentato dal critico letterario Alberto Asor Rosa e dallo scrittore e giornalista Paolo Di Stefano. 

Anche in in questo romanzo Desiati mette in primo piano un tema di forte impegno civile: l’emigrazione dei salentini, ma anche dei cosiddetti ‘terroni’ che, tra gli anni Sessanta-Settanta, emigrarono in Svizzera per lavorare nelle fabbriche di eternit, ignari del male che avrebbe provocato loro l’amianto.

“Ogni giorno si tornava più feriti di prima, con un graffio di bestia, un graffio che nessuno vedeva: era del ternitti, il solco sulla carne che mostra la membrana delle viscere”.
Da Ternitti, di Mario Desiati

 

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In memoria di Giovanni Giudici

In memoria di Giovanni Giudici
A cura di Luigia Sorrentino

Non ho mai incontrato di persona Giovanni Giudici e me ne dolgo. D’altra parte, come scrive Maurizio Cucchi oggi su La Stampa Giudici era assente da molti anni dalla scena letteraria e da altrettanti anni non uscivano più suoi libri. Tuttavia, precisa Cucchi nello stesso articolo,  […] “la sua presenza, l’importanza cruciale della sua opera nella nostra poesia del Novecento era un dato ormai acquisito, una certezza molto importante. Fin dal 1965, quando era uscita una delle sue opere maggiori (se non la maggiore in assoluto) e cioè La vita in versi, Giudici si era affermato per la sua straordinaria capacità di coniugare  un’attenzione costante per la realtà concreta, personale e sociale, con la viva attività del sentimento, muovendosi su percorsi narrativi articolati e scioltissimi e dimostrando una capacitò davvero magistrale di gestione dei materiali, della lingua, dello stile. In questo, Giudici  è stato un poeta dotato di un estro espressivo strepitoso, che gli consentiva di passare da toni bassi e prosastici a vere e proprie impennate liriche con naturalezza estrema.”

Ho chiesto a Nicola D’Ugo, poeta, narratore, saggista, comparatista e traduttore, che vive in Liguria, a Lerici, e che Giudici aveva conosciuto e incontrato, di scrivere per questo blog il ricordo del loro primo incontro. Si conobbero il 21 settembre del 1996

«Il 21 settembre 1996 era una giornata festosa. Nel pomeriggio s’era sposata mia sorella nella chiesetta di Tellaro. Dopo una notte di viaggio stipati in macchina da Roma a Lerici, i preparativi concitati e festosi della sposa nella frazione de La Serra, quel ritrovarci poi, dopo anni, con amici dell’adolescenza e parenti sparsi tra l’Italia e la Spagna, era finita la funzione religiosa, e il simpatico parroco m’illustrava la sua lieta collocazione pastorale mostrandomi con aperta soddisfazione la barca appesa ad un soffitto della canonica con la quale trascorreva le sue ore d’estivo diporto. Continua a leggere

Gaja Cenciarelli, Sangue del suo sangue

Altre scritture
a cura di Luigia Sorrentino

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Gaja Cenciarelli è in libreria con il suo nuovo romanzo Sangue del suo sangue Nottetempo Edizioni (€ 16, 50).

Il romanzo parla della storia delle Brigate Rosse, (le nuove e le vecchie) ed è raccontato attraverso la vicenda di Margherita.  La storia comincia a Torino alla fine degli anni Ottanta e si conclude a Roma in pieni anni zero.
Margherita Scarabosio è la figlia di Rodolfo Scarabosio, generale dell’Arma dei Carabinieri ucciso a Torino dalle nuove BR nel 1986. Il padre ha sempre abusato sessualmente di lei e costringeva l’altro figlio, Massimiliano, ad assistere alle violenze con la complicità, nutrita di incoscienza dettata dal quieto vivere, della moglie.
La famiglia Scarabosio è una famiglia dove gli uomini entrano ed escono da casa senza chiedere permesso e dove le donne cucinano, rifanno i letti e chiedono il permesso anche per sedersi a tavola. Fuori da casa Scarabosio c’è l’Italia che freme. Continua a leggere