Julie Otsuka, “Quando l’imperatore era un dio”

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Nota di Claudia Leonardi

Quando l’imperatore era un dio” di Julie Otsuka racconta una pagina poco nota della storia americana: la deportazione, a pochi mesi dall’attacco di Pearl Harbor e dell’entrata in guerra degli Stati Uniti, dei cittadini americani di origine giapponese nei campi di lavoro nel deserto dello Utah. Quando per le vie della tranquilla cittadina californiana di Berkeley compare un avviso che invita tutti i cittadini giapponesi a radunarsi in punti di ritrovo prestabiliti, una madre e i suoi due bambini (di cui non sapremo mai il nome per scelta stilistica dell’autrice) si vedono costretti a lasciare la loro bella casa dipinta di bianco e a mettersi in viaggio verso l’ignoto. Un viaggio lungo e faticoso che li porterà nel deserto dello Utah dove il tempo non passa mai e la sabbia ferisce i polpacci. Continua a leggere

L’addio a Puccio Corona

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Si sono tenuti a Roma, il 2 gennaio 2014 alle 13.00, nella Chiesa della Madonna ai Monti, i funerali di Puccio Corona, storico giornalista della Rai  scomparso la sera del 31 dicembre del 2013. Aveva 71 anni ed era uno dei volti più noti e amati della televisione italiana.  Nato a Catania da una famiglia di giornalisti, ha cominciato a collaborare giovanissimo in Rai fin dal 1976, per poi approdare a Roma, al Tg1, nel 1985. Continua a leggere

Francesco Maria Tipaldi, “Humus”

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Dalla Prefazione di Stelvio Di Spigno

Se si ha in casa uno di quei vecchi vocabolari di latino in più tomi, nei quali c’era lo spazio per enumerare tutti i possibili significati della parola più banale da tradurre, alla voce humus si potranno ritrovare almeno tre modalità di significazione diverse: humus è la terra dove ci si siede e dove si viene seppelliti; humus è territorio, regione, contrada, luogo geograficamente da definire con un aggettivo in successione; infine humus è il regno infero, l’inferno, il luogo sotterraneo. Questa accezione, ovviamente, è quella più traslata e “poetica”. E’ sorprendente notare come tutte e tre queste accezioni hanno qualcosa a che fare con il secondo libro di Francesco Maria Tipaldi, il cui titolo Humus, appunto, testimonia del fatto che è stato un integerrimo liceale o è diventato uno “pseudologo” che nella lingua, al di là di ogni studio severo e mirato, vi coglie con uno sguardo d’insieme tutte le potenzialità semantiche. […] Continua a leggere

Augusto, alle Scuderie del Quirinale

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E’ in corso fino al 9 febbraio 2014 alle Scuderie del Quirinale la mostra “Augusto”. Organizzata in occasione del bimillenario della morte (19 agosto 14 d.C.), la mostra presenta le tappe della folgorante storia personale  Augusto in parallelo alla nascita di una nuova epoca storica. Figlio adottivo e pronipote di Cesare, Augusto fu un personaggio dotato di un eccezionale carisma e intuito politico. Riuscì, laddove aveva fallito persino Cesare, a porre fine ai sanguinosi decenni di lotte interne che avevano consumato la Repubblica romana e a inaugurare una nuova stagione politica: l’Impero. Il suo principato, durato oltre quaranta anni, fu il più lungo che la storia di Roma avrebbe mai ricordato e l’Impero sotto di lui raggiunse la sua massima espansione estendendosi a tutto il bacino del Mediterraneo, dalla Spagna alla Turchia, al Maghreb, alla Grecia, alla Germania.

Il dolore pazzo dell’amore

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Pietrangelo Buttafuoco Il dolore pazzo dell’amore, Bompiani, 2013, 15 euro

Nota di Lettura di Erminio Alberti

Il dolore pazzo dell’amore è un romanzo – ma si fa fatica a definirlo romanzo, nonostante ci sia effettivamente una bildung che si stende lungo le pagine – difficilmente collocabile in un canone. A primo acchito, per certi suoi modi narrativi, potrebbe ricordare Geologia di un padre di Valerio Magrelli, uscito a inizio anno. Tuttavia vi è una differenza enorme tra i due, ed è una questione tutta di visione della realtà, di “strumenti speculativi”.

Pensando alla concezione di realtà presente nel dolore pazzo viene in mente un pezzo di Julius Evola in Rivolta contro il mondo moderno: Continua a leggere