La terra desolata e i Quattro quartetti di T. S. Eliot

La Traduzione di Poesia
a cura di Luigia Sorrentino

Ho conosciuto Angelo Tonelli (qui in una foto di Claudia Romiti) nel 2003, a Lerici, dove ero stata invitata a partecipare insieme ad altri poeti, proprio da Tonelli, a una lettura di poesie. Angelo mi colpì moltissimo e per diverse ragioni che non posso qui elencare, la più importante delle quali, credo, a pensarci bene, è fisica. Angelo mi rimase impresso per la sua corporeità, per l’andatura del corpo che sembrava incarnare il primo uomo. Emanava la sapienza  di chi ha davvero toccato l’umano, di chi è sceso in quel corpo e non è più tornato in superficie. 

Angelo Tonelli è considerato uno dei maggiori studiosi e traduttori italiani dei classici greci, ma non solo. Famosa è la sua traduzione de La terra desolata e dei Quattro quartetti di T. S. Eliot, pubblicata da Feltrinelli e giunta, nel 2010, alla sesta edizione.  Ne scrive una significativa recensione Nicola D’Ugo, poeta, narratore, saggista, comparatista e traduttore.  Dottore di ricerca in Letterature di lingua inglese alla Sapienza di Roma.    

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Centofanti-Calvino, Una trascendenza mancata

 Italo Calvino, Una trascendenza mancata di Fabrizio Centofanti, Editrice Climanen, 2011

Dalla prefazione di Giuseppe Panella ATTRAVERSO CALVINO.
Riflessioni sul mistero della scrittura e della vita

«Da tutto ciò vien fuori un’idea drammatica della natura umana, come qualcosa di precario, d’insicuro: la forma e il destino dell’uomo sono appesi a un filo. Parecchie pagine sono dedicate all’imprevedibilità del parto, con i casi eccezionali e le difficoltà e i pericoli. Anche questa è una zona di frontiera: chiunque esiste potrebbe non esistere, o essere diverso, e tutto è là che viene deciso»
(Italo Calvino, “Il cielo, l’uomo, l’elefante: Plinio il Vecchio” in Perché leggere un classico)

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Emir Kusturica, ‘Dove sono in questa storia’

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Ha raccontato la sua vita in un libro che sembra un film ma ha anche detto di essersi preso qualche licenza: “c’è la mia storia, ma non tutto quello che ho scritto è realmente accaduto”. Così Emir Kusturica ha presentato il suo libro ‘Dove sono in questa storia’ – Feltrinelli 2011, traduzione di  Alice Parmeggiani Dri a Parma, nell’incontro conclusivo dell’Ottavo Festival della poesia che si è svolto nella città emiliana.
Il grande regista di Sarajevo ha parlato delle sue passioni e dei suoi maestri, citando in particolare Fellini la cui morte “mi colpì più  della caduta del Muro di Berlino”. Tanti gli aneddoti – come quel capolavoro di ‘Amarcord’ rivisto quattro volte perché nelle prime tre, ancora giovane studente, si era addormentato – ma anche le notizie sui prossimi film: Kusturica ha infatti spiegato che il suo prossimo progetto su Pancho Villa sarà un film di sette capitoli con Benicio Del Toro come protagonista. Continua a leggere

Simone Zafferani, ‘Da un mare incontenibile interno’

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

“Da un mare incontenibile interno” – Giuliano Ladolfi Editore, 2011 €10.00 – è il secondo libro di poesie di Simone Zafferani (ritratto da Alberto Guglielmi). Nella raccolta, suddivisa in sette sezioni, (sentinella impossibile, la concretezza delle stelle, tempo a levare, metafisica domestica, luogo di minore resistenza, terra, il sangue versato dal cielo) il poeta osserva la realtà contemporanea ‘dall’incontenibile oceano interiore’: “[…] Ora/ impiego il corpo a confessare/ il suo reato di non collaborare,” scrive Zafferani in una poesia. L’io poetico riscontra la distanza da ciò che vede e si ritaglia uno spazio nell’impossibilità di trovare il tempo dell’azione:  “di mattina posso diventare luce, sfiorare il marciapiede,/ farmi lamina sottilissima d’incertezza,/ deplorare e abiurare e nel rimbalzo evitare la processione/ dei tempi costretti a temporeggiare/[…] Così scrive ancora Simone in un’altra poesia, mentre lo sguardo si fa vela, risacca, e abbraccia il sottosuolo, cercando ‘una liturgia dello scambio’, o ‘un cardine di speranza’. Continua a leggere

Fabrizio Fantoni su ‘Bestia di gioia’ della Gualtieri

Altre scritture
a cura di Luigia Sorrentino

Oggi ad ‘Altre scritture’  leggiamo la recensione di Fabrizio Fantoni ‘Bestia di gioia’ di Mariangela Gualtieri ” (Einaudi 2010, € 12,00) recentemente apparsa su la rivista ‘Poeti e Poesia’ diretta da Elio Pecora. Fantoni ci parla di una gioia ‘intessuta della fibra di tutte le cose, intesa come forza primordiale e vivificatrice che unisce l’uomo e tutte le cose in un solo organismo universale’. Continua a leggere