Andrea Orlandi, “L’allegria veloce”

andrea_orlandiPrefazione di Elio Pecora

È un primo libro questo di Andrea Orlandi, ma è subito rimarchevole per l’obliquità dello sguardo, per la sospensione della voce. E l’allegria del titolo, che non è gioia illuminante, nemmeno riflesso dell’abbacinante felicità, porta a riconoscerla come godimento a rischio, consapevolezza di una misura che stringe. Continua a leggere

Bernardo Pacini, “La drammatica evoluzione”

bernardo_paciniNOTA DELL’AUTORE – POKÉDEX

“La drammatica evoluzione” (Oèdipus 2016) è un libretto composto da trenta poesie, scritte secondo gli stilemi di alcune forme tradizionali come l’epigramma, il limerick, il dispetto in ottava e il mottetto. L’espediente tematico è il mondo fantastico dei Pokémon, i noti mostriciattoli dei cartoni animati e videogiochi giapponesi, qui chiamati a comporre una vera e propria micromitologia che si muove nella direzione dell’autobiografia poetica, tramite un processo di mimesis con loro: in questo modo, ho voluto affrontare lo strappo tra la fine dell’infanzia e ciò che è venuto dopo. Così facendo, forse, me ne sono liberato. Continua a leggere

Luca Lanfredi, “Il tempo che si forma”

luca_manfrediPrefazione di Giacomo Cerrai

Come dissi a Lanfredi la prima volta che entrammo in contatto, io ignoro se il tempo si formi (ci sono svariate e opposte opinioni al riguardo), se sia ciclico o lineare, non so nemmeno, con Agostino di Ippona, che cosa sia davvero, sebbene poi il santo qualche convinzione in proposito l’avesse. Quel che sappiamo è che in poesia il tempo è uno dei tòpoi più ineludibili, e che soprattutto c’è, sta lì da qualche parte anche se non lo nomini, lasciandosi dietro un po’ di scorie, di accidenti e di casualità, e non si lascia misurare se non in termini di istanti. Continua a leggere

Francesca Piovesan, “Una vita, tante vite”

UNA_VITADalla Prefazione di Giulio Greco

Limpido intrico

Apparentemente la raccolta di Francesca Piovesan si presenta lineare, cristallina, trasparente, ricca di suggestioni naturali e sentimentali al punto che ciascun lettore potrebbe identificare in questi versi particolari momenti della propria esistenza. E il titolo Una vita, tante vite ne costituirebbe la prova. E’, invece, importante che il lettore operi una vera e propria “seconda lettura”, concetto da intendersi non in senso materiale, ma sotto l’aspetto gnoseologico come ricerca di un “ulteriore” senso che superi la pura e semplice impressione colta al primo impatto. Se ci limitassimo allo stadio “apparente”, perderemmo l’essenza stessa di queste composizioni: Una vita, tante vite dichiara anche e soprattutto la contraddittorietà presente nell’io narrante, che rivela una duplicità di antitesi alla ricerca di un’agognata sintesi […].    Continua a leggere

Luigi Cannillo, “Galleria del vento”

luigi_cannillo
Introduzione

di Sebastiano Aglieco

Si potrebbe dire che il grande tema della perdita attraversi tutto il nuovo libro di Luigi Cannillo. Ne è prova, ma non solo, il primo nucleo di poesie “L’ordine della madre”, concentrate intorno ai gesti postumi del figlio in lutto e che improvvisamente deve ricostruire e capire: la morte della madre tutto è, tranne che una questione sentimentale.
Così la parola si fa responsabile, le immagini vogliono respirare dentro un ordine e sembra quasi, leggendo, che ogni parola sia dovuta per compito. I versi non si sciolgono; restano alti, chiedono al lettore un’attenzione, un essere presenti, in coro. Troviamo le ricorrenze del limite, dove le parole vorrebbero custodire ciò che resta del dolore della casa.

Più ti incammini e la materia
si esaurisce asciugata dalla luce
che resta a segnare i confini
La distanza fra le case
ogni dislivello, tutto
pulsa unito nel salto

Ecco: da una parte la distanza, la corsa verso una luce infinita; dall’altra la finitezza che ci abita e che non ci chiede la resa ma l’ordine. Ora. Qui. Perché, dopo, esiste il tempo di un altro respiro, la dispersione delle orme. Continua a leggere