La vostra voce, Gianni Terminiello

La vostra voce
cura di Luigia Sorrentino

Pubblico queste due poesie di Gianni Terminiello  che sembrano canzoni d’amore più che delle vere e proprie poesie. Non a caso Terminiello mi scrive: “Le invio questa mia opera scritta in memoria ed in onore del grande Maestro Lucio Dalla, cittadino della città di Sorrento con le chiavi della città.”

Gianni Terminiello è nato a Sorrento il 23 giugno 1955, ma da anni vive a Massa Lubrense (NA), dove si è ritagliato uno spazio di vivibilità in uno dei luoghi più belli della costiera amalfitana-sorrentina, il borgo dei pescatori di Torca.

 

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La vostra voce, Mariapia Altamore

La vostra voce, Mariapia Altamore
a cura di Luigia Sorrentino

Autopresentazione
Maria Pia Altamore nasce come attrice comica già sui banchi della scuola elementare e a furia di sentirsi dire “sei una buffona”, piano-piano si è insinuato in lei il desiderio di imparare a fare l’attrice. Nei primi anni Ottanta si dedica alla formazione: corso di teatro e recitazione con Vito Elio Petrucci, impostazione della voce con Tonino Conte al Teatro della Tosse. Altro corso Continua a leggere

Opere Inedite, Lorenzo Pezzato

Opere Inedite, Lorenzo Pezzato
a cura di Luigia Sorrentino


Il progetto “Feisbuuc”
<<Il social network ha la capacità di modificare anche la struttura, il sistema dell’editoria moderna, il rapporto tra autore, editore e lettore. Ieri un autore doveva cercare un editore per torvare un pubblico. Oggi un autore può cercare un pubblico per trovare un editore.>>
di Lorenzo Pezzato
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La vostra voce, Elisa Capitani

La vostra voce, Elisa Capitani
a cura di Luigia Sorrentino

Elisa Capitani ‘traduce’ il suo stato d’animo nella poesia per sua stessa ammissione, per sentirsi libera o, per tornare libera. E’ un buon inizio. Tuttavia l’esperienza dello scrivere non può – non deve – fermarsi lì, deve andare oltre quel limite iniziale. Dice bene Elisa che scrive: “… appena quell’inchiostro macchiò quel foglio bianco mi sentii subito meglio, come fossi riuscita a tirare fuori tutta la rabbia e il rancore che avevo dentro. Ora c’era spazio per me.”

Ecco, lo spazio per sé diventa una conquista. Ma la conquista del proprio tempo – del qui e ora – deve originare una condivisione, un’esperienza comune, che si fa poesia. Continua a leggere

Opere Inedite, Carmen Gallo

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

“Credo che la poesia sia per me un modo di vedere le cose, un modo di vedere le cose che non si vedono ma ci sono. Non mi interessa dare un nome alle cose, mi basta riuscire a metterle a fuoco, anche nella loro forma improvvisata e incompleta. Ho scritto la mia prima poesia guardando un quadro, e leggendo T.S. Eliot. La poesia inglese mi ha accompagnato in questi anni insieme a poeti italiani che amo leggere e rileggere: Montale, Quasimodo, Pavese, e ora Anedda, De Angelis, Mesa, e tanti altri. Negli anni universitari, l’incontro con i poeti metafisici, e John Donne sopra tutti, ha cambiato il mio modo di scrivere e di pensare la poesia. L’audacia delle sue immagini, la vertigine delle sue argomentazioni, la cieca fiducia nella capacità della parola di creare mondi, e farsi mondo, senza abbandonare mai la realtà più quotidiana e particolare dell’esperienza.

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