Opere Inedite, Meth Sambiase

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

“La scrittura poetica è un ‘controcanto’, vado fuori dal coro, perché lo scrivere poesie non è un atto così accogliente come si possa credere. E’ un continuo condizionale, nulla di certo finanche la regola metrica, che poteva dare una via certa su cui incamminarsi, è una scelta condizionabile. No, non è affatto generosa la poesia: costa fatica, ti denuda, ma l’atto del versificare è ‘necessario’, al poeta, perfino fisicamente presente – un ingombro – come lo spirito che obbliga il corpo a dare le mani per descriverlo. E lo spazio stesso della poesia vincola perché è ristretto comparativamente alle altre scritture. La poesia deve condensare necessariamente. Continua a leggere

Daniela Pericone

Daniela Pericone

da: IL CASO E LA RAGIONE

IN UNA DI QUELLE MATTINE

In una di quelle mattine
d’inverno e di folto dormire
non contano i flauti del giorno
gli accenti l’urgenza l’assillo,
nel cavo del corpo raccolto
si spoglia indistinto l’orgoglio
non s’alza alle cime il vessillo,
tra nuvole basse continua
una veglia di sonno, di nebbia
di assenti ragioni d’assenso. Continua a leggere

Opere Inedite, Massimo Caccia

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Massimo Caccia è nato a Novara il 20 marzo del 1965. Terra di pianura. Terra dagli orizzonti lontani. I suoi studi sono stati vari e complicati, “causa la mia innata inconcludenza- mi scrive – anche se, dopo sforzi, abbandoni e ripensamenti, sono giunto al termine dei miei percorsi: filosofia (prima) e teologia (dopo).”

“Sarà la preoccupazione di scrivere brutti versi,/ lo scoglio all’immaginazione poetica, volubile/ ingombro che trasale lo smacco di creare liriche/ patite e zoppe dove si narrano battute d’anime/ smarrite. Spesso arretra la metrica indagata/ sugli usurati banchi di scuola e mai smaliziata/ come palpito di vita affrancando turbamenti/ che vociano i disaccordi dell’ansia. La retorica/eccede sporcando il fervore paziente sull’armonia.”// Continua a leggere

Opere Inedite, Maria DiLucia

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

“Scrivere, fare teatro, recitare non mi apparteneva, non c’entrava con me, con la mia storia, la mia famiglia. Sono nata il 1° febbraio 1957 a Cerignola (FG), il paese di Giuseppe Di Vittorio e amico di mio padre. Figlia di contadini, quasi analfabeti, la mia amatissima maestra non capiva perché a scuola fossi tanto brava, disordinata ma anche più brava dei figli dei ricchi. Credo sia stato perché in una delle stanze del casolare dove abitavo c’era il magazzino della libreria del paese in cui tenevano le scorte dei libri, non avevamo la televisione e quindi leggevo tutto il giorno.

In quinta elementare sono stata strappata dal mio paese, non è che avessi molti amici, no, ma mi piaceva stare al mio paese. […] Continua a leggere