Opere Inedite, Fabrizio Bajec

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino


“Ho sempre considerato la poesia come una trivella che perfora la terra per estrarre i succhi essenziali per l’uomo. Se la poesia non serve a niente, è tuttavia necessaria. Prossima alla preghiera, una preghiera laica, essa non deve mai cedere al volo astratto, all’illusione di una rifondazione del reale. Deve, al contrario, dirci chi siamo oggi e cosa facciamo.”

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Opere Inedite, Antonio Carano

                                                                                           Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

                              A mia madre 
All’improvviso tacquero le rondini.
Solo un trillo, un grillo beffardo,
ferì il silenzio: l’estate attonita
che ardeva dietro ai vetri. Poi,
in un attimo, la rana, leggera,
spiccò il salto. Un breve sussulto,
un tonfo, un’eco sospesa e un’acqua
quieta restò: un segreto di pietra. Continua a leggere

Opere Inedite, Adriana Feoli

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino


Adriana Feoli sceglie per  Opere Inedite la sua foto più recente scattata da un’amica americana ‘a very good artist’ . Nella foto  Adriana compare a ‘occhi chiusi’, fotografata con i suoi figli e con suo marito. Il suo volto sembra di marmo. Ecco quanto mi scrive Adriana: “Sono poeta da sempre, quindi, vivo senza tempo.”  Adriana da bambina disegnava le sue poesie sulla terra per gli uccelli e nella sabbia per il sole. Poi, quando imparò a scrivere, le regalava alla sua maestra Ofelia Abate che le leggeva impressionata. Si ricorda ancora di quell’emozione incredula della maestra che le chiedeva: “Ma le scrivi proprio tu queste poesie?”
Adriana parlava con i fiori che la incantavano e amava le passeggiate solitarie. “La sua prima raccolta ‘Fiori’ – mi scrive Adriana –  dev’essere in una scatola nascosta in un granaio. Chissà chi la ritroverà? Ci sono cose che resistono il tempo, altre che scompaiono.” Continua a leggere

Opere Inedite, Giorgio Casali

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Giorgio Casali mi invia per Opere Inedite la sua raccolta di versi “Sotto fasi lunari” – che ha un andamento poetico molto musicale – contiene già nell’epigrafe di Cesare Pavese la sua dichiarazione di poetica:  “Tutto questo mi fu familiare, e direi quotidiano se il succedersi di quei giorni non mi paresse tuttora illusorio, tanto che a volte l’intera stagione mi riesce, a ripensarci, una sola giornata che vissi in comune“.

La poesia come ‘vivere comune’, come ‘spazio condiviso’ quindi, nella buona e nella cattiva sorte. Sotto questo cielo do’ a Giorgio il ‘benvenuto’, e intravedo nella foto del suo profilo qui accanto, qualcosa di “familiare”. Giorgio ha il volto di un fratello remoto – o futuro – nella poesia. Continua a leggere

Opere Inedite, Andrea Piccinelli

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

“Questi testi non vogliono essere una mera rappresentazione della tragedia che da molti anni ha come protagonisti i migliaia di immigrati che cercano di raggiungere le nostre coste (con esiti, ahimè, spesso tragici). Sono anche il risultato di uno strappo, di una lacerazione ottenuta ‘per sottrazione’, scarnificando fino all’essenziale il corpo iniziale e cesellando gli elementi residui, come una scultura di Giacometti. E sono soprattutto la presa d’atto della decadenza politica, sociale, economica e morale della cosiddetta ‘civiltà occidentale’: una società fondata sul Profitto, sul superfluo, sulla violenza, sull’intolleranza e sulla sopraffazione del più debole.” […] Continua a leggere