Opere Inedite, Fernanda Ferraresso

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino


Oggi leggiamo le Aedicola di Fernanda Ferraresso, che lei stessa definisce “l’insieme delle parole-casa” in cui ci si colloca per la lettura. A volte i poeti – solo certi poeti – mostrano l’anima di quella dimora. Per Fernanda “la sostanza di quella casa” è il disegno inciso nelle pagine del libro. Fernanda spiega poi che “Pangere in latino significa ficcare, infiggere, fissare, congiungere. Ed è da lì che nasce pagina, stanza di una casa, luogo tra le tras-parenze e le innumerevoli distanze abitate e adibite all’essere. A noi non resta che attraversarle, lasciandoci scrivere e riscrivere, sulla faccia/facciata, ciò che all’inizio sembra solo una cornice o un codice di parola…”

di Fernanda Ferraresso

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Opere Inedite, Renato Fiorito

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

“Ho camminato, incontrato, amato, sofferto, surfando sull’onda dei giorni e sulla vita, e da tutto questo è sorta a volte una melodia, un verso, una canzone senza note fatta di suggestioni, di atmosfere evocate, di rimpianti e carezze mai diventate parole. Allora ho cercato con caparbietà la bellezza, il verso che emoziona, che strazia, che conquista, riconoscendo la nobiltà nascosta e perduta che è me e negli altri, il bello dimenticato e deriso, il bello dei sentimenti, degli errori, dei tradimenti, delle cose di cui sono fiero e di quelle di cui mi vergogno, poiché ho capito che di tutto questo sono fatto e che a nulla posso rinunciare senza morire.”
Di Renato Fiorito Continua a leggere

Opere Inedite, Giovanna Iorio

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino
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Giovanna Iorio: “Io scrivo e scriverò sempre per un motivo soprattutto: far rivivere quello che rischia di scomparire o è già scomparso. L’evento trauma della mia infanzia è stato il terremoto in Irpinia. E poi ci sono le persone della mia terra che non sono mai partite, che vivono prigioniere nel mio paese o nel mio passato, creature silenziose che desiderano parlare al mondo.
Credo in una poesia che non se ne stia sul piedistallo come un pappagallo pigro e svogliato. Credo in una poesia che cambi la chimica di chi legge. Credo nelle parole: dense, piene come pietre. Credo nelle voci che si uniscono e formano letti di fiumi sassosi dove chi legge non possa evitare di nuotare tra i sassi.
Credo nella poesia, e forse questa è la cosa più importante.
Vorrei che la poesia facesse parte dell’esperienza quotidiana della gente. Io pubblicherei sulle tovaglie dei ristoranti, sulla carta che avvolge il pane, sugli aquiloni dei bambini …” 

di Giovanna Iorio Continua a leggere

Opere inedite, Roberto Roversi

Opere Inedite: Roberto Roversi
a cura di Luigia Sorrentino


L’anno 2011 di Opere Inedite si chiude con le poesie di un poeta assoluto, Roberto Roversi che fin dagli anni Sessanta ha scelto di andare controcorrente e di non pubblicare più con grandi case editrici, ma di autoprodursi e autodistribuirsi.
“Appartengo alla schiera, non folta, convinta non solo che si possa ma che si debba morire per la così detta ‘patria’, itala tellus, Vaterland.
Naturalmente, a Maratona, alle Termopili, a Salamina, a Curtatone e Montanara, sul Piave.
Obiettano: “Anche adesso che i confini sono scomparsi o fluttuanti come le onde del mare?”.
Rispondo: “La pace universale è l’utopia sovrana e solenne dei vecchi sapienti, e solitari, assisi davanti alle grotte delle alte montagne.
Dunque questo testo è un canzoniere d’amore incattivito da una rabbia rabbiosa per un tradimento che è in atto ma che deve passare.”
Roberto Roversi

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