Opere inedite, Giulia Bolognini

Opere inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Oggi leggiamo gli inediti di Giulia Bolognini, le sue cronache in versi, che – come lei stessa scrive – “si ispirano ai fatti del 2011: la fine di Gheddafi con «una fuorviante pistola d’oro», royal wedding, neutrini superluminali, disastri ambientali [tsunami in Giappone e alluvioni in Italia], eccetera…
Sono 12 in tutto, come i mesi. Per il momento sono ancora inedite, ma verranno pubblicate in una silloge dal titolo ‘’Sic transit annus. Cronache in versi”.

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Opere Inedite, Fabio Martello

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Oggi leggiamo gli inediti di Fabio Martello. “Ipotesi Poetiche” è il titolo della raccolta. Fabio nella foto è ritratto accanto alla celebre statua di James Joyce a O’Connell Street, a Dublino. Nella telegrafica presentazione Fabio scrive: […] “Ho 45 anni. Sono sposato. Faccio l’impiegato. Scrivo per mio conto da anni. Non ho mai pubblicato né so se lo farò.” […]

Si comprende fin fai primi versi che l’autore di queste poesie indugia nella sua mappa scrittoria : “gioco a nascondino tra me e me/ nascondo la penna alla mia mano e viceversa./ Fatto è che gli scritti attribuibili a me medesimo scarseggiano,/ si fanno desiderare. La mia opera latita/ oppure si dissolve”[…] . Ma poi, continua e senza alcuna esitazione: […] “Dovendo profetare l’anno di nascita/ della mia fama letteraria – ebbene, io dico il 2074./ Non chiedetemi del criterio matematico-cronologico/ che sovrintende alla profezia./ Forse nemmeno Stendhal conosceva il proprio.”

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Opere Inedite, Francesca Lo Bue

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

POESIA
“E torni col clamore delle stelle spezzate,/ allucinata dalle negazioni che circolano agitate./ Lamento inchiodato nella pelle del cuore spossessato./ Né parole di fervore né illusioni di cammini solenni…/Rilucono amare le distanze di neve/ e le voci dei canali inverditi…/ Il vento delle cime sbriciola la carne delle foglie gelate,/ rossi palpitano i sentieri nel mattino,/ scie di luce d’oro unimidiscono i salici nella sera ch’avanza./ Poesia,/Voce che chiama, bussa, aspetta./ Immobile,/ nella sera che si avvicina.”
di Francesca Lo Bue Continua a leggere

Opere Inedite, Paolo Febbraro

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

“Nel corso degli ultimi quindici anni, da critico letterario e saggista, mi è capitato spesso di riflettere su cosa significhi oggi scrivere e pubblicare poesie, e su cosa esse siano. Da tempo, infatti, un poeta non può più essere un ingenuo, al massimo può cercare di esserlo, con l’intelligenza di chi sa scordare quando serve ciò che ha imparato. Scordare significa rendere indisponibile ad una rievocazione volontaria e disponibilissimo, invece, a un sovvenire dettato dagli eventi, dalla memoria musicale e connettiva, dal bisogno di esattezza che la poesia consente ed esaudisce.

Il dominio addirittura enfatico della neolingua mediatica e colloquiale, e quello della prosa narrativa, rendono oggi l’adozione della scrittura in versi col suo tasso di retorica una scelta tutt’altro che prestigiosa, ma certo piena di rischi e di responsabilità. Di fatto, proprio “responsabilità” è una delle parole che amo di più. Per quanto visitato dall’ispirazione, che è di per sé misteriosa, intima e generale al tempo stesso, il poeta è un autore responsabile di quanto pubblica; e nel frastuono, di quel poco e di quel buono che insinua. Per questo, di essere poeta non deve chiedere scusa a nessuno. È vero che i lettori potranno valutare la sua opera, ma è vero anche che le sue poesie, se ne avranno la forza e la durata, giudicheranno i lettori di un’intera epoca.”

di Paolo Febbraro
(Foto Dino Ignani)
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