Luigia Sorrentino, da “Inizio e Fine”

Luigia Sorrentino

I

non credeva che le onde
parlassero vicino al canneto
le note più lievi vennero da lì
in un pomeriggio di polvere e vento
l’ultimo giorno di agosto

legava a un filo l’odore della terra
sottraendola alla perdita

la misura più breve guastava
il cuore del tempo

II

per tutta l’estate gli alberi piansero
sangue vischioso
l’occulto si era disciolto sulla corteccia
bruna

venne a renderci omaggio
l’opacità delle cose ultime

l’ultima stagione ci lasciò
in un’angoscia secca
eravamo caduti nell’ordine
della fine

III

la luce opaca preparava
un lago inespresso

raccolta negli occhi
la terra che nessuno possiede
attendeva

pretendeva, dall’inizio alla fine
ogni cosa che vive, il suo nome Continua a leggere

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La forza della poesia ai tempi del coronavirus

IL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI POESIA DI GENOVA LANCIA “POETRY IN SDREAMING”

La forza della parola per andare oltre paure, incertezze e isolamento causate dall’emergenza coronavirus, sfruttando l’efficacia dei social. Il mondo della cultura e della poesia hanno deciso di riunirsi, anche se solo virtualmente, per lanciare un messaggio forte in un periodo molto complicato per l’Italia, Genova e la Liguria.

E l’appello è partito proprio da Genova, dove il Festival Internazionale di Poesia “Parole Spalancate” e il suo direttore artistico Claudio Pozzani hanno lanciato il progetto Poetry in sDreaming. Un’idea che inizialmente era nata come anteprima al 26esimo Festival Internazionale di Poesia, in programma a Genova dal 5 al 14 giugno 2020, ma che in questo momento di tempo sospeso e rapporti rarefatti diventa quanto mai importante e simbolica.

Stiamo invitando poeti da tutto il mondo a mandarci un loro video in cui recitano una poesia – spiega Claudio Pozzani, direttore del FestivalCon questa iniziativa vogliamo ribadire l’importanza di questa forma d’arte come veicolo di emozioni e conoscenza, come dialogo tra culture, come ricerca costante di nuovi mondi possibili”. E così l’appuntamento è sulla pagina Facebook “Parole Spalancate”, con letture di poeti da tutto il mondo che verranno proposte ogni lunedì e venerdì mattina alle 9, a partire da venerdì 13 marzo. Continua a leggere

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Lo spazio nella poesia di Hugo Mujica

Hugo Mujica

Hugo Mujica, Barro desnudo – Fango nudo, traduzione di Roberta Buffi, LietoColle

 

III

 

Anochece            bajamar,

algún graznido, restos que el mar abandona

en la arena

y esta soledad de ser

solo a medias.
Es la hora                de la melancolía,

la de la ausencia de lo que nunca estuvo                       y sentimos más propio:                                        lo que todavía de nosotros

no dimos a luz                                                                  en la vida.

 

III

Tramonta           bassa marea,

qualche gracchìo, resti che il mare abbandona

sulla sabbia          e questa solitudine

d’essere soltanto a metà.

È l’ora              della malinconia,

dell’assenza di ciò che non è mai stato

e che sentiamo più nostro:

ciò che di noi stessi ancora

non abbiamo dato alla luce

nella vita. Continua a leggere

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La voce spezzata di Mario Benedetti

Mario Benedetti, credits ph Dino Ignani

Cosa devo guardare per sentire che non è così vero,
e riuscire a spostarti nelle faccende di casa,
a risospingerti lungo le strade. E tra le righe
vicine dei capelli guardo i sentieri del sottobosco
ingiallito. E riesco a vedere i vicoli di Napoli,
gli anni Trenta, i gatti, le gonne lunghe di una ragazza.
E tu mi dici: tu lo sai che è vero, tu resta forte e sereno,
quanti giorni hai davanti! Io sono morta di lunedí,
tu sei arrivato a guardarmi, ero una cosa vestita
con l´abito blu che mi avevi regalao e tutto il ricamo
del foulard. Così tanto elegante, cosí tanto bello. Continua a leggere

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A Liliana Segre

Liliana Segre

cara Liliana,
dedico questa giornata al tuo impegno straordinario, alla tua forza, al tuo coraggio.
So che il male assoluto che ti ha coinvolta in prima persona è impossibile da  raccontare fino in fondo. Non si può dimenticare che ci fu troppo silenzio… ma quel silenzio,  il silenzio assordante di chi sapeva e che non parlò, ci ha reso per sempre,  tutti colpevoli. Theodor W. Adorno ci ha invitato a considerare che dopo Auschwitz nulla sarebbe mai più stato come prima, nessuna categoria, nessuna parola, nemmeno quelle teologiche o poetiche potranno sanare quella ferita, quella tragica insensatezza che è stata la Shoah. Ma io ti ho vista, ti ho sentita nel tuo discorso al Parlamento europeo il 29 gennaio 2020, scolpire la pietra di un dolore impronunciabile, sola, davanti al mondo. Le tue parole mi hanno emozionata, e al tempo stesso, mi hanno restituito un enorme senso di impotenza e di colpa. Le tue parole mi hanno fatto vedere quella bambina di tredici anni che, una gamba dietro l’altra, affronta nella neve e nel gelo, la marcia della morte e riesce a farla diventare la marcia della vita.

Grazie per averci raccontato della bambina che disegnava una farfalla gialla che vola sopra i fili spinati. “Siate farfalle gialle che volano sopra i fili spinati” questo l’insegnamento più grande che ci ha si dato e che con te rivolgo oggi a tutte le donne, perché il tuo è un messaggio speciale.  Tu sei espressione di un senso nuovo dell’umano. E sono felice che venga da te, da una bambina e da una donna che ha sofferto l’indicibile.
Con tutto il mio affetto e la mia riconoscenza,

Luigia Sorrentino

29 gennaio 2020
Liliana Segre al Parlamento europeo

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