Mia Lecomte, “Di un poetico altrove”

Le migrazioni planetarie messe in opera dai rivolgimenti storici e politici della fine del secolo scorso stanno sconvolgendo gli attuali assetti nazionali e sottoponendo le popolazioni a un rimescolamento identitario e linguistico a cui conseguono culture ibridate e la messa in discussione della legittimità dei canoni letterari. Le cosiddette letterature transnazionali allofone vengono disegnando la mappa sempre più allargata di un nuovo universo letterario costituito da scrittori “ubiqui”, inclassificabili, la cui produzione narrativa e poetica sfugge alle definizioni di genere e pone l’accento sulle dinamiche linguistiche inerenti alle scritture in transito. Continua a leggere

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Fabrizio Bernini, “Il comune salario”

Fabrizio Bernini

ESTRATTI 

Luca, 22 anni, disoccupato, vive in periferia. magro, barba arricciata, zigomi forti, porta sempre scarpe da ginnastica.

Sono proprio davanti. C’è quasi un conato
nell’aria, un coro che ingombra il silenzio.
E i fischietti, gli striscioni, le bandiere diafane
che si incerano nei denti. Sento gridare.
Un compagno mi parla dei figli e di una moglie
senza pace. Vorrei ascoltarlo. Ma ho ancora
la notte nelle tasche, tutto il resto nel resto
della birra.
Mi incastro più dietro, dove un volto a metà
tira sassi a un’insegna.

***

Anche oggi affondo in una casa limata
nel midollo. Il gioco sembra muto.
Il mio amico sbuffa
e si butta sopra il letto. Suo padre si ferma sulla porta.
Poi mi guarda. E’ un occhio soffocato, cariato
nella posa. Sembra un pesce con le mani.

***

Non è un verbo. Eppure ti resta incastrato
sul labbro. Ti ascolto ripescare un cuore estinto,
scantonato. Allora mi sfibbio oltre la ringhiera
della tua croce e penso che sono anni quelli
che rincagnano sul mio, di cuore.
Poi resto lì. Il tuo sorriso sull’hamburger.
Forse, sguscio in verticale. Forse anche il tempo
ha qualcosa di sghembo
infilato tra i denti e non vuole assaggiarlo.
In fondo, quello che mi scaccia
è la scaltrezza di un dolore. E non paura.

***

Entro in fretta. Sullo schermo esplodono
piazze monumenti, colori epilettici.
La pubblicità è già un viaggio o meglio
l’immagine incalcinata sul pensiero.
Londra, Amsterdam, Barcellona…
Purché sia lontano, lontanissimo
da questo immoto cimitero
senza ali.

***

Tutto appare nell’apparenza senza apparire mai.
Non solo i circuiti, connetto anche
il tempo, la sua indisponenza
attraverso le mie dita.
Affogo, sempre più composto e ordinato.
Ultimo e in silenzio.

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Magnum miraculum homo

MAGNUM MIRACULUM HOMO

Laboratorio di filosofia della natura e studi umanistici
Organizzato dal Centro studi sulla natura, l’umano e l’unità del pensiero
Dal 3 Febbraio  h15
al 10 Febbraio  h20
Villa Falconieri, Frascati

La natura, il vivente e l’uomo non sono una macchina – critica dell’ideologia transumana e post-umana: esplorazioni scientifiche, filosofiche e letterarie.

Docenti:

Ignacio Armella Chávez (Accademia Vivarium novum)
Novella Bellucci (Università di Roma “La Sapienza”)
Remo Bodei (Scuola normale superiore di Pisa, Accademia dei Lincei e Università della California di Los Angeles)
Luciano Boi (École des hautes études en sciences sociales di Parigi)
Mauro Carfora (Università di Pavia)
Giulio Maria Chiodi (Istituto universitario “Suor Orsola Benincasa” di Napoli)
Franco D’Intino (Università di Roma “La Sapienza”)
Paolo Ercolani (Università d’Urbino “Carlo Bo”)
Giulio Ferroni (Università di Roma “La Sapienza”)
Françoise Graziani Giacobbi (Università di Corsica “Pasquale Paoli” e Fédération de recherche interdisciplinaire environnement et société)
Flavio Keller (Università Campus bio-medico di Roma)
Paolo Maddalena (già Vicepresidente della Corte costituzionale)
Lamberto Maffei (Scuola normale superiore di Pisa e Accademia dei Lincei)
Sebastiano Maffettone (LUISS, Roma)
Luigi Miraglia (Accademia Vivarium novum)
Giuseppe Mussardo (Scuola internazionale superiore di studi avanzati, Trieste)
Giorgio Parisi (Università di Roma “La Sapienza” e Accademia dei Lincei)
Tiziana Provvidera (University college London e Istituto italiano per gli studi filosofici)
Antonio Rostagno (Università di Roma “La Sapienza”)
Marcelo Sánchez Sorondo (Pontificia Accademia delle scienze sociali) Continua a leggere

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Premio Nonino 2019

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Stefano Carrai, “La traversata del Gobi”

Stefano Carrai

Scrivere un libro di poesia significa sempre fare i conti con la storia, quella personale e quella della forma che configura l’esperienza, la mette quasi in trama e la rende più leggibile di quanto non fosse, per così dire, dal vivo… È sotto questa costellazione che si colloca il libro di Stefano Carrai”.

Niccolò Scaffai

da “La traversata del Gobi”, di Stefano Carrai, (Nino Aragno Editore, Torino 2017)

Intermittenza

Per un fiasco che ho visto
sgraziato
            ​non abbastanza panciuto
vestito di brutta paglia sintetica
mi sono ritrovato
nel nostro magazzino

fatti i compiti attaccavo etichette
e mettevo sui colli
sigilli di stagnole colorate…

Ma il tempo sleale

           babbo
ti aveva surclassato
con la novità del supermercato

dall’emarginazione ci salvò
l’unico membro tuo che non sia
seppellito con te

la tua gamba amputata
buttata ancora calda
dai guardiani di Schweinfurt
tra i rifiuti

             ​per legge

ti assicurò l’impiego
mi garantì gli studi.

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