Valentina Proietti Muzi, “Il mondo che fa per me”

Valentina Proietti Muzi

PUNTI DI VISTA

Uno sguardo alle ultime cose vive
ci sono insetti creature di vetro
centinaia di corpi ti assalgono
e potrei continuare

ma le ombre calcolano il percorso
ti trovano ovunque
dovresti spostarti più spesso
ottenere distanza
perché anche loro sbiadiscano

allora perché siete tornate?

***

DISTANZE

Mentre c’è chi si allontana
si intuisce
dai frammenti sul confine
che sio può morire a tal punto
e galleggiano gusci
vedi che affiorano.
Come il sangue in acqua
dita sparse tutte intorno
lunghissime e senza approdo

***

FRATTURE

Ma poi sai ho imparato
a portare molti pezzi
molto piccoli
molti pezzi di me
e a ripetere che all’inizio
era tutto prescritto a uso personale
avendo una sola linea anagrafica
da rimarginare

ma poi sai ho trovato
tutto un territorio di arretrati
c’è chi trova la strada spianata
e chi invece infiniti deserti
resti umani sparsi
da generazioni
e pensa nessuno verrà a salvarmi

Da “Il mondo che fa per me” Amos Edizioni, 2020

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Francesca Mazzotta, “Gli eroi sono partiti”

Francesca Mazzotta

CONGEDO

Come il corpo di Ettore tra i cani
solenne compirai l’ultimo giro

sarà il congedo delle mura
gli occhi tuoi gelidi innalzati a stento
si arpioneranno a un tetto, un filo d’erba
a fronde inesistenti di castagni
a un ragno avviluppato alla sua bava
al regno vasto che ti circondava

e farà notte presto, notte fonda
feroce notte, notte invoracita
confonderà la nostra e l’altrui vita

***

DESERTO

Di pietra cresce sulla scorza
umida d’agrume questa
metamorfosi violenta

il silenzio genera la sete
sotto il sole confondo Icaro e Dedalo
mentre tu collezioni extraterrestri
bevo dai golfi del mio mappamondo

eppure prima, prima del deserto
ci incantava una mimosa rovente
la sicurezza di un fondale
sotto il cemento del cortile.

***

NOSTALGHIA

Ho dormito per epoche nel ghiaccio
dentro cieli di vetro, cordigliere
rigate d’azzurro, sul filo rosso
che pondera il torace degli oceani,
tra le vertebre di regioni pallide

mi sveglio dentro il palmo di una mano
scavata con l’aratro dei miei anni
premuto forte sulla superficie
premuto forte
e cado rovesciata da quel polso
rinasco nell’agone dove insegnano
si debba rimanere ci si debba
cibare
di carne e canto ossigeno e cemento

ma ho nostalgia delle regioni pallide
di quei silenzi senzanome aperti
sui cieli vitrei il dorso degli oceani
gli orsi polari gli stormi dei pesci.

Da: Gli eroi sono partiti, Passigli, 2021

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Una poesia di Alda Merini

Alda Merini

 

Il gobbo

Dalla solita sponda del mattino
io mi guadagno palmo a palmo il giorno:
il giorno dalle acque così grigie,
dall’espressione assente.
Il giorno io lo guadagno con fatica
tra le due sponde che non si risolvono,
insoluta io stessa per la vita
… e nessuno m’aiuta.
Mi viene a volte un gobbo sfaccendato,
un simbolo presago d’allegrezza
che ha il dono di una strana profezia.
E perché vada incontro alla promessa
lui mi traghetta sulle proprie spalle.

(22 dicembre 1948 – da ”Poetesse del Novecento”, 1951)

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Addio a Roberto Calasso, geniale scrittore e editore

NOTA DI FABRIZIO FANTONI

 

Era il 1965 quando usciva per la prima volta in Italia il romanzo scritto nel 1908 da Alfred Kubin “L’altra parte”. Bobi Bazlen lo definì “Il libro più kafkiano prima di Kafka”. Così cominciò la grande avventura editoriale di Adelphi grazie ai suoi due fondadori, Bobi Bazlen e Roberto Calasso. Difficile dare una definizione univoca del lavoro editoriale compiuto da Roberto Calasso con Adelphi. L’unico paragone possibile nella storia dell’editoria è quello con il grande stampatore veneziano Aldo Manuzio del Cinquecento indiscusso riferimento culturale per Roberto Calasso: per entrambi l’editoria – lo stampare, il creare il libro – era lo strumento per delineare un paesaggio culturale integrativo nel quale far convivere culture diverse e punti di vista differenti. Ecco, quindi che nel catalogo Adelphi la letteratura mitteleuropea convive con quella americana, la cultura occidentale con quella orientale, la civiltà arcaica con la fantascienza; e poi letteratura turca, romena, portoghese, scandinava, fantastica, l’Islam e i mistici occidentali . E ancora, psicologia, scienze cognitive con la storia delle idee.

Un universo immenso, sconfinato, dove al centro troviamo sempre l’idea nella sua forma più elevata.

Ma non possiamo dimenticare la figura di Roberto Calasso come scrittore. Allievo del divino anglista Mario Praz, Calasso è stato senza dubbio il più grande saggista italiano del secondo Novecento. Enciclopedico e poliedrico come Praz, gli interessi di Calasso hanno spaziato dal mito arcaico – indimenticabile il suo saggio “Le nozze di Cadmo e Armonia”, (1988)  –  alla storia dell’arte in “Il rosa Tiepolo”, dalla critica letteraria “La folie Baudelaire”(2008)  alla cultura indiana, “L’ardore” (2010), fino a saggi per bibliofili come il gustosissimo: “Come ordinare una biblioteca”. Continua a leggere

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Fabio Jermini, “Singolarità”

Fabio Jermini

 

Il pozzo delle anime

 

 

¿Dove vanno la donna
che tiene per mano un bambino
l’uomo seduto su un assale, quel tale che calca
con passo sicuro le tavole di un ponte sospeso?

Sagome d’avorio stagliate contro l’azzurrino.

¿Eroi di quali storie
miti, leggende, celtiche saghe?
¿Quali i moniti o gli ordini? ¿I fatali divieti?

È un complesso ipogeo
tra gneiss, argilla e ghiaia
un tempo una grotta – poi stanze spettrali
impilate, simmetriche (¿un tempio, un sepolcro?)

Sulla soglia, due are, una trave
una stele bislunga
con messaggi cifrati:

†La prima ½ h è gratuita
da 1 h, 1 fr. ogni ½ h fino a 3 h†

†È severamente vietato (?) fumare†

 

 

Alienazione

 

 

Brillano d’ambra le piramidi
nel deserto di tegole
mentre imbruniscono
pedoni schierati, i comignoli
(non ittiti, assiri, persiani
ma isole, cunei, catene)
… e qui si acutizza l’arrocco
la distrazione, la devianza… l’agguato
l’agguato è nei tonfi monotoni
e nei trilli, quando scintillano
le linee di contatto
nel quotidiano moto immobile
della coorte che s’ingorga.

Piovra dai tentacoli elettrici
da Étoile a Sismondi, da Maisonnex a Rive
la vera noia è stare alcione in alpe, uncicato
all’orizzonte degli eventi…

È venerdì. Pont-d’Arve gorgoglia
di clacson, di gavazze e di bestemmie
e dietro le persiane
– schermo di segrete lussurie –
qualcuno
si masturba
su Pornhub. Continua a leggere

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