Video, Luigia Sorrentino legge Angelo Maria Ripellino

“Per anni e anni ho scritto e stracciato poesie vergognandomi di scriverne. Il mio mestiere di slavista, la mia etichetta depositata mi relegavano sempre a una precisa dimensione, in un ranch, da cui mi era rigorosamente vietato di evadere.” […]

“Vorrei che la mia poesia risonasse come un violino, comunque esso si chiami: violon, violìn, viool, hegedu, geige, housle, skrzypce, skiripka. Anche se storto, se guercio, e perciò chagalliano.” […]

di Angelo Maria Ripellino

Nel video Luigia Sorrentino legge una poesia di Ripellino tratta da “Sinfonietta” (1970-1971).

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http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2012/02/luigia-ripellino.mp4

Angelo Tonelli, una luce limpida…

Angelo Tonelli
a cura di Luigia Sorrentino


P come parola, potenza, profezia, peripezia, pólis, passione;
O come origine, occhio, ombra, oltre;
E come estasi, energia;
S come sacro, silenzio, suono, sciamano, sophía, sintesi, sentire, specchio;
I come invisibile, immaginazione, intensità, iniziazione, incubo;
A come anima, Assoluto, anamorfosi, azione.

Niente a che fare, dunque, con la poesia come letteratura, o tripudio pseudoavanguardistico del significante, o esercizio di ricalco estetizzante dell’esistente, malinconica e intimistica consolatio vitae, imbalsamazione lirica dei bei tempi perduti, richiesta seduttiva di gratificazione alla cerchia dei critici e dei lettori.

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