“Continuo a ringraziare mio padre per avermi insegnato a riconoscere la poesia in quello che ci circonda”.
Nell’incontro più commovente e affollato del Festivaletteratura di Mantova, Bernardo Bertolucci ha ricordato così il padre Attilio, insieme al fratello Giuseppe. Nei loro ricordi la memoria di un padre poeta, tra i grandi del Novecento, pubblicista geniale. Viva è ancora l’eco di “Il gatto selvatico”, l’house organ dell’Eni, voluto da Enrico Mattei, che egli diresse facendone punto di riferimento collettivo, per i lettori come per gli autori. Di lui ventenne, in un distico diventato celebre, Eugenio Montale scriveva: “Ha vena, fantasia, respiro”. Quasi la previsione di una fortuna critica che ancora oggi attrae e non diminuisce. Continua a leggere