Poetessa e traduttrice di origine tedesca, Eva Bourke ha vissuto a lungo in Irlanda e viaggiato molto. È forse per questa duplice (o molteplice) appartenenza, linguistica e geografica, che il suo occhio, inquieto e vivacissimo, sfiora ogni cosa, si sofferma, si apre ad abbracciarla, e le sue mani le danno abilmente forma di parola, sempre tesa a metà – o franta, spezzata, sgranata e ricomposta – tra la suggestione surreale e l’estrema concretezza del dato oggettivo, restituito agli occhi del lettore in immagini dai contorni nitidi e precisi come nel racconto di un bambino che dia forma alle nuvole, o alle ombre intraviste dentro il buio. La scrittura delle Bourke spazia dal verso lungo – in tono sempre lirico e teso – al verso breve, e fino alla nettezza e concisione dell’haiku, passando per prose poetiche (o poesie in prosa), in cui si avvertono le numerose distinte variazioni del vibrato della sua voce cangiante e screziata di toni mutevoli. La penna di Eva Bourke sembra voler trasformare ogni cosa, – estranea o propria, umanissima Continua a leggere
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Giovanni Granatelli, “Versione”
Letture
a cura di Luigia Sorrentino
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GIOVANNI GRANATELLI, Versione, MobyDick 2013
pp. 64, € 10
Recensione di Chiara De Luca
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La nuova raccolta di Giovanni Granatelli è una versione musicale della melodia del reale, una trascrizione in note di immagini, persone, situazioni e scorci naturali. Come già in Giuramento, il verso di Granatelli è essenziale, asciutto e incisivo, si muove sulla pagina con un ritmo rapido, martellante, privo di cedimenti, dalla prima all’ultima pagina. Se ci li lascia trasportare dal movimento circolare dei versi, che confluiscono l’uno nell’altro attraverso il ponte degli enjambement, richiamandosi ed echeggiandosi in riprese, alternanze e consonanze, si ha l’impressione che si tratti di un’unica poesia, che racconta una storia, quella di un mondo in cui tutto è domanda d’ascolto e la musica è ovunque, in attesa di essere trascritta, di un mondo in cui perfino “I versi dei cinghiali / venuti ad accoppiarsi / qui sotto le finestre / commentano la notte / che crepita nel bosco.”
Pina Bausch vista da Werner Lambersy
“Sotto i pesi / della rugiada del silenzio”
Pina Bausch vista da Werner Lambersy
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In questo omaggio in versi alla celebre ballerina e coreografa Pina Bausch, le parole del poeta belga Werner Lambersy gocciano sul foglio e fluttuano lievi al ritmo della musica che soffia al suo orecchio dalla suggestione di sguardi e gesti che si fanno poesia. Le immagini mentali dettate dalla grazia e dall’armonia con cui Pina Bausch vola e vortica sul palco si concretizzano in figure oniriche, accostamenti inconsueti, metafore ardite quanto lo slancio delle braccia che paiono voler tutto abbracciare, con forza e dolcezza al contempo.
Allo stesso modo i versi di Werner Lambersy si ricorrono sullo spartito del foglio cercando di calcare il passo segnato da una danza che vuole riprodurre il moto degli astri lungo l’orbita di pianeti distanti, seguire la luminosa traiettoria delle comete al ritmo della musica dell’universo.
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Thomas Kinsella, “Appunti dalla terra dei morti”
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La pace della pienezza
di Chiara De Luca
Thomas Kinsella, nato a Dublino nel 1928, è una delle voci più intense e originali della poesia irlandese contemporanea. Oltre che poeta, è anche editore, instancabile traduttore dall’antico irlandese, curatore di diversi lavori critici e antologici.
Circa trent’anni fa, pur essendo già allora considerato uno dei migliori poeti irlandesi contemporanei, Kinsella decise di cambiare radicalmente l’orientamento della sua poesia, e di adottare una via più sperimentale, accogliendo numerose suggestioni dal modernismo. La sua è una poesia non immediata, che
Gray Sutherland, Poesie
Gray Sutherland
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Nato nel 1948 in Inghilterra, laureato in Lettere Francesi (BA 1970, MA 1975) presso l’Università di Calgary (Canada), scrive dal 1964. Fino 2000 ha lavorato come traduttore presso istituzioni. Da allora, pur continuando a lavorare come traduttore indipendente, si dedica alla scrittura. Ha pubblicato il romanzo A Twittering of Sparrows (2005) e cinque sillogi poetiche: Comanche Moon (2001), A Homecoming (2005), When I See Mountains (2007), Spring Rain (2010) e By the Ravine (2012).
Dal 2004 al 2006 ha collaborato col fotografo americano Carll Goodpasture per realizzare l’opera fotopoetica Terje Vigens Båt (2006), che è stata oggetto di mostre in Norvegia e in Canada.
Nel 2006 Le Voci della Luna gli ha commissionato la versione inglese di La distanza immedicata di Stefano Guglielmin, pubblicato in versione bilingue italiano e inglese, e nel 2007 ha collaborato con Chiara De Luca e Judy Swann alla versione inglese di Ottonale di Giuseppe Cornacchia, pubblicato in Inghilterra. Ha tradotto per Kolibris Splinters of Light / Schegge di luce, raccolta antologica di poesie di Antonella Anedda, Milo De Angelis, Fabio Pusterla. Per Kolibris collabora alla collana Lady Bird – Poesia italiana in traduzione e cura la rubrica Gray Ink (http://blog.edizionikolibris.com/), creando versioni inglesi di poesie contemporanee italiane. Continua a leggere