Cristina Annino, “Anatomie in fuga”

cristina_annino_nuova

di Daniele Campanari

Pensandoci, il cuore se ne va da qualsiasi posto se non ci vuole stare. Gli occhi pure, che non sanno soltanto guardare avanti ma anche dietro. Le mani, poi, le mani riescono addirittura a toccare le cose che stanno più in alto di tutte. Anatomie in fuga sembra dire ciò che può fare un corpo umano, che se non è agguantare è fuggire. Da chi, da cosa? Certamente non dalla poesia. Perché Cristina Annino (pseudonimo di Cristina Fratini) è estremamente poetica coi suoi versi raccolti in questo libretto di centoquattordici pagine Continua a leggere

Cristina Annino, “Anatomie in fuga”

anatomie_in_fugaDall’Introduzione
di Maurizio Cucchi
___
Cristina Annino aveva avuto un esordio felice, una giovinezza poetica decisamente illustre, di primo piano. Aveva infatti goduto della stima di grandi personaggi, di poeti e promotori di poesia di cui oggi sentiamo la mancanza. Parlo infatti di Franco Fortini, di Giovanni Giudici, di Antonio Porta che con la loro autorevolezza  ne avevano subito colto l’originalità, la freschezza energica, il talento, insomma. Erano stati i tempi di un suo esordio collettivo Einaudi con introduzione di Walter Siti, della pubblicazione di uno dei suoi libri migliori, Madrid, apparsi in una collana diretta da Michelangelo Coviello. Da allora sono passati più o meno trent’anni e Cristina Annino ha lodevolmente pensato più all’autenticità, sempre rincorsa, della propria esistenza personale, che al successo letterario e alla presenza su una scena che ingiustamente – ma con il suo concorso involontario – la stava mettendo temporaneamente da parte. Continua a leggere

Cristina Annino

annino
Da un’idea di Luigia Sorrentino
A cura di Fabrizio Fantoni

____

Un possibile autoritratto
Io credo che l’autoritratto ( almeno per un certo tipo di artista), se non consiste in un’opera pittorica, sia il più falso romanzo che lui possa scrivere su se stesso.

Solo la pittura può uscire dalla poesia o comunque dal regno delle parole; in questo caso infatti il quadro, interpretato e decodificato da chi lo guarda, può dare dignità, credibilità, soprattutto interesse per gli altri ecc. Assumendo ogni volta un’interpretazione differente, perché  sempre avverrà una suddivisione – ammesso che chi guarda sappia vedere, e nel mio paradosso lo do per scontato – dell’autore raffigurato senza che vengano invasi feudi o vite altrui. Per vanità, per alienazione o per il falso anche involontario che c’è sempre in una ricostruzione mnemonica. Continua a leggere

Cristina Annino “Chronic Hearing: Selected Poems 1977–2012”

 

cristina_anninoCristina Annino: “Ed ho un bell’udito cronico per la vita”
 

 Nota di Adria Bernardi

      L’udito cronico, il titolo del volume, Chronic Hearing: Selected Poems 1977–2012, è preso, non da una delle raccolte pubblicate negli anni recenti, l’antologia, Magnificat, oppure, Chanson Turca, con le loro invocazioni del corale, che potrebbero forse offrire una tela più ampia, o, forse, potrebbero suggerire un gesto verso il richiamo universale per introdurre le sue opere; il volume prende il titolo, invece, dalla seconda raccolta di poesie, L’udito cronico, pubblicato, trent’anni fa, un volume curato da Water Siti e il terzo volume di una collana pubblicato da Einaudi intitolati, Nuovi Poeti Italiani. L’io poetico della poesia dallo stesso titolo dice: Continua a leggere