Opere Inedite, Angela Caccia

Opere Inedite, Angela Caccia
a cura di Luigia Sorrentino

Autopresentazione
“Breve o lunga che sia una biografia, c’è il rischio che un troppo o un troppo poco non restituisca le giuste coordinate, non tanto dell’autore, quanto della visione che l’autore ha di sé. Mi perdonerà il lettore se, tenendo ben puntato quell’obiettivo, proseguo a ruota libera e inizio dalla fine di questa presentazione:

f.to IO … e nel pronome includo chi scrive per cercarsi e comunque non si arrende a rimanere una X.

L’ho riletto in un mio vecchio diario, mi ha intenerito e in fondo quella firma è ancora la mia. Continua a leggere

Opere Inedite, Massimo Sannelli

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino


Massimo Sannelli (nella foto di Dino Ignani) è nato nel 1973 e vive a Genova, dove si è laureato nel 1996 sotto la guida di Edoardo Sanguineti. Ha curato nel 2010 per Fara un’edizione della “Comedìa” di Dante e nel 2011 le edizioni del “Didascalicon” di Ugo di San Vittore e delle “Poesie” del Monaco di
Montaudon, per La Finestra editrice (con la quale ha pubblicato i “Planctus” di Pietro Abelardo e l'”Anticlaudianus” di Ugo di San Vittore, fra il 2002 e il 2004). Nel 2011 ha pubblicato la prosa di “Scuola di poesia” (Vydia). Continua a leggere

Opere Inedite, Annamaria Ferramosca

Annamaria Ferramosca: “Ho sempre sentito, nei miei tentativi di scrittura poetica, di star cantando una voglia forte di prossimità. Nel senso largo dello stare accanto, della spinta incandescente a voler accogliere e restituire ogni voce, dunque, dello scrivere per avvicinarsi e poi far avvicinare, come in una catena calda e gioiosa e fertile di altri incontri. Assomigliare a chi mi si accosta, in un cerchio di reciproco ascolto-condivisione, cercando di innescare poi l’osmosi tra ciò che cola sulla carta e ciò che il lettore cattura e diventa tessera di un suo percorso, sua anima. Sento che sia a me che scrivo sia a chi legge/ascolta può accadere così di allontanarsi un po’ dal proprio buio e di nuovo avvertire desiderio. Quello, transitivo, di sentirsi vivi, vitali, rivolgendosi all’altro che è accanto. Una prossimità che mi auguro possa divenire contagio.”
                               di Annamaria Ferramosca Continua a leggere