Loretto Rafanelli, “L’indice delle distanze”

Nello scaffale

Nota di lettura di Irene Mezzaluna

Loretto Rafanelli in questo libro ci mette di fronte alla grande frattura.
Quella che divide ogni essere umano tra il limite ontologico di essere finito e il desiderio sempre acceso della felicità. Termini come voragine, crepa, gola servono ad indicare quel «immenso sprofondare» di cui parlava già Leopardi nei Canti e nelle Operette morali.
E Rafanelli sta su questo tema rendendo un insieme di residui oggettuali che formano l’area semantica del concetto di limite come bordo che definisce e nel contempo stritola l’uomo.
Filo, perimetro, rotaia, soglia, recinto, segno, muraglia, margine, mappa, reticolato sono tutti elementi di necessità – a dirla con Montale – di costrizione ineludibile che circoscrivono l’essere umano nell’elemento più reale e vivo, la sua sostanziale impotenza. Continua a leggere

Loretto Rafanelli, “L’indice delle distanze”

Letture

La poesia di Loretto Rafanelli si è sempre incentrata su un nodo tragico: esilio, solitudine, necessità della voce. Esilio per Rafanelli, significa “solidarietà della voce con chi non ha diritto riconosciuto alla voce.” Il soffio della poesia crea dunque, fermezza in chi sta sentendo svanire la propria esistenza. Solitudine è un tema centrale della poesia d’Occidente, centrale e molto presente, non esclusivo: sulla scia della lirica assoluta e quindi sola, da Petrarca a Ungaretti, Rafanelli fissa la voce poetante come unica risposta a un mondo che chiude la comunicazione naturale, implicandone un’altra, forzatamente innaturale.

Su questi temi riflette Loretto Rafanelli nel libro “L’indice delle distanze”, pubblicato dalla casa editrice Jaca Book (pagine 116; euro 12,00). In questo volume c’e’ una ricerca nuova: Rafanelli trasforma nomi e luoghi in storie, come un pittore barocco o uno scultore antico crea forma, traduce le visioni, le vuole fare vere, presenti, qui e ora. Continua a leggere

“Si tira avanti solo con lo schianto”

Letture
“Si tira avanti solo con lo schianto” d
Davide Rondoni, Edizioni WhiteFly Press, 2013

Recensione di Loretto Rafanelli

Davide Rondoni in una poesia inserita nel suo recente libro, scrive: “ecco il matto che sale alla 125th/ urla qualcosa forte/ fino alla 116th e/ non ha niente da perdere/ penso: sono stato uno così,/ qualcosa da urlare da cantare a tutti mi fa nido/ nel petto…”, parole dedicate a una persona incontrata casualmente, ma che poi converte per descrivere il suo procedere quotidiano, quel vortice travolgente di vita tra poesia e polemiche (ricordiamo solo quella sull’insegnamento della letteratura nelle scuole superiori, la dura reprimenda a quei docenti “senza fuoco, come se un libro te lo possa/ consigliare uno che non muore/ con te tutti i giorni, o viaggia o ama o/ come te non sa come fare”), incontri continui in Italia e all’estero, interventi su giornali e in TV, organizzazione di eventi, poi direttore del Centro di poesia di Bologna, critico, insegnante irregolare, conferenziere, ecc. Cose risapute, ma che ogni tanto è bene ribadire nel momento in cui si parla della sua poesia, considerato che tutto ciò influenza la sua scrittura, difficile da inquadrare con le regole classiche della critica. Rondoni infatti ha una stesura poetica tellurica, segnata da una velocità inusitata, da uno scatto continuo come fosse un velocista sempre approssimato al filo di lana, debordante nella sua forza così avvolgente. Continua a leggere

“Il Giardino e i passi”, di Carlangelo Mauro

Nello scaffale
Carlangelo Mauro, Il Giardino e i passi, Archinto,  euro 10

Recensione di Loretto Rafanelli

Al termine della lettura de Il Giardino e i passi, ci pare quasi di conoscere la lunga fila di familiari, amici, conoscenti di Carlangelo Mauro, le tante persone che vivono nel tenero abbraccio del poeta e popolano le vie di San Paolo Bel Sito, piccolo centro del napoletano: il babbo con l‘850, Nino il nonno (che “camminava/ negli ultimi anni/ come ora mia madre/ per un accidente cerebrale”), Mariano il farmacista del paese (che “per chiudere le riunioni ci lanciava/ addosso il salammonio”), gli amici periti anzitempo, Rosanna, Andrea (col quale “ci allenavamo sull’asfalto/ il vecchio comune/ divenuto scuola media/ e per noi campetto”), l’insegnate Confetto fedele ai suoi libri ma ormai sola al lume della sera e Felicietta nella sua Continua a leggere

A Lima, Festival Internazionale di Poesia

Appuntamento

Dal 4 al 7 di luglio 2013 si tiene a Lima un grande Festival internazionale di poesia, con più di cento poeti provenienti da tutto il mondo. (Nella foto l’argentina Diana Bellessi).

La tradizione dei Festival di poesia nell’America Latina è nota: dal Nicaragua al Messico, dalla Colombia al Venezuela, dall’Ecquador all’Argentina, i Festival di poesia sono eventi straordinari, che vedono la partecipazione di migliaia di persone. Quello di Lima è giunto alla seconda edizione, ma è già da considerare uno dei più importanti. Nasce per l’impegno di un eccellente poeta di quella terra, con padre ligure, Renato Sandoval Bacigalupo. Il Festival dedica al Brasile il ruolo di invitato, l’edizione scorsa era l’Argentina, il che comporta che sarà particolarmente significativa la presenza di poeti brasiliani (Affonso Romano de Sant’Anna, Alcides Buss, Fabricio Marques, Alexandre Continua a leggere