L’adorazione dei magi di Leonardo ‘gravemente ammalato’

E’ la conservazione del supporto in legno, costituito da dieci assi di pioppo non eccelso, il problema più grave per “L’Adorazione dei Magi” di Leonardo da
Vinci, il capolavoro degli Uffizi rimasto incompiuto,  ‘ricoverato’ ora all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze per essere sottoposto a restauro. Lo afferma Marco Ciatti, soprintendente dello stesso Opificio, il più famoso laboratorio per curare i quadri.

Nel corso dei secoli il supporto ligneo, ha spiegato Ciatti, “ha cercato di incurvarsi, ma, incontrando il contrasto rigido della traversa centrale, si è aperto con una serie di pericolose fenditure che arrivano subito al di sotto degli strati pittorici e che, in alcune zone, hanno già prodotto rotture sulla superficie”. Questo fenomeno è ancora in atto e la pittura sui due lati di ogni fenditura è “sottoposta a un processo di compressione che a lungo andare può causare delle cadute di colore”. Continua a leggere

Marco Rovelli, La parte del fuoco

Appuntamento

Venerdì 19 Ottobre 2012 presentazione e concerto di La parte del fuoco
di Marco Rovelli, Barbès Editore, 2012 (euro 15,00)

ore 21,30 Presentazione del libro con Andrea Cortellessa
22,30 Concerto con Lara Vecoli (violoncello)

Csoa Ex Snia Viscosa, Pigneto – Roma

IL LIBRO
In un vecchio film un uomo di nome Kowalski fugge in auto, lungo le strade senza fine del deserto americano, accompagnato solo da una voce all’autoradio. Non sappiamo da cosa stia fuggendo; conosciamo solo il suo destino alla fine della strada, al punto zero: quando si disintegra in una palla di fuoco. Anche Karim, giovane intellettuale tunisino, è un uomo in fuga – ma il suo destino sarà diverso. Per diciotto giorni conosce l’inferno su una barca, perso nella corrente. Per poi sopravvivere in un “vuoto pneumatico”, le orecchie ancora piene di quello scroscio. Sempre all’erta, come un animale braccato. È in un Centro di Permanenza Temporanea che incontra il “grado zero”, la nuda vita. Dove, come per far breccia nel corpo perché sfiati il troppo che ha attraversato, Karim lo incide, lo tatua, lo taglia. E così si salva dal lager. Continua a leggere

L’Età dell’Equilibrio

Dal 4 ottobre 2012 al 5 maggio 2013 a Roma, Musei Capitolini, il terzo appuntamento del ciclo “I Giorni di Roma” una grande mostra di arte antica romana, il periodo d’oro dell’impero romano

La mostra “L’Età dell’Equilibrio. Traiano, Adriano, Antonino Pio, Marco Aurelio”, Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è il terzo importante appuntamento de I Giorni di Roma, progetto quinquennale di mostre dedicate alla lunga storia di Roma, dall’epoca repubblicana fino all’epoca tardo-antica.

L’esposizione intende approfondire la conoscenza di un periodo storico di grande splendore artistico e di grande equilibrio politico, 98-180 d.C.: dal principato di Traiano a quello di Marco Aurelio. Gli ottanta anni dei tempi aurei, o meglio definiti i Felicia tempora: il periodo del massimo splendore dell’impero romano raccontato attraverso le vite dei quattro imperatori scelti “per adozione”, dunque in virtù delle loro qualità personali e non per diritto di nascita, che hanno determinato il successo di un incomparabile equilibrio tra il potere dell’esercito, il potere del senato e quello dell’impero. Continua a leggere

Francesco Guardi al Museo Correr di Venezia

Arte e Poesia: Francesco Guardi
a cura di Luigia Sorrentino

Francesco Guardi, dal 29 settembre 2012 al 6 gennaio 2013 al  Museo Correr di Venezia.

Nel terzo centenario della nascita di Francesco Guardi, l’ultimo grande vedutista settecentesco, la mostra monografica promossa dalla Fondazione dei Musei Civici di Venezia ha come finalità la messa in luce della sua complessa produzione artistica, dalle meno note opere giovanili di figura, fino alle ‘scene d’interno’ nel gusto di Pietro Longhi, per concludersi con le splendide vedute di Venezia e i fantastici capricci, risalenti agli anni della maturità e della vecchiaia. Continua a leggere

William Faulkner, “Poesie del Mississippi”

Transeuropa Nuova poetica pubblica nel 2012 un’opera densissima di William Faulkner, Poesie del Mississippi, (Mississippi Poems) nella traduzione di Vanni Biancone. Scrivere sul serio, era il sogno dello scrittore, sceneggiatore, poeta e drammaturgo statunitense al quale, nel 1949, fu conferito il premio Nobel per la Letteratura. Faulkner, scomparso nel 1962, ‘abituato a vedere il mondo dall’occhio delicato e (chirurgico) con cui inciderà tutte le sue opere’, come evidenzia Marco Missiroli nella prefazione al libro, è uno dei più importanti scrittori statunitensi del Novecento.

‘Ricorderò quest’albero, da vecchio,/ il colle, come il sole inonda la vallata/’ scrive. Sono i versi che aprono la raccolta all’interno dei quali ciascuno può ritrovare se stesso, il proprio paesaggio. Già nell’incipit, infatti, c’è tutta l’emozione del poeta, spinto dalla necessità di testimoniare ciò che per sua natura ‘è insito’ in ognuno di noi. Ricorderò l’oro mattutino – scrive – che entra nella tinta verde del pomeriggio, barattato poi nel sonno a fine giornata? E’ la domanda che pone Faulkner e che caratterizza fin da subito, il pensiero provocatorio e complesso della sua poesia. Essere o non essere, è, da sempre, il problema. L’interrogativo, che non sembra trovare risposta. O meglio: trova la risposta che ciascuno vuole trovare, secondo il proprio destino, la propria necessità. Continua a leggere