Milo De Angelis, da “Tema dell’addio”

Milo De Angelis, Credits ph Viviana Nicodemo

Vedremo domenica

Contare i secondi, i vagoni dell’Eurostar, vederti
scendere dal numero nove, il carrello, il sorriso,
il batticuore, la notizia, la grande notizia.
Questo e avvenuto, nel 1990. E avvenuto, certamente
è avvenuto. E prima ancora, il tuffo nel Ticino,
mentre il pallone scompariva. E’ avvenuto.
Abbiamo visto l’aperto e il nascosto di un attimo.
Le fate tornavano negli alloggi popolari, l’uragano
riempiva un cielo allucinato. Ogni cosa era li,
deserta e piena, per noi che attendiamo.

Μετρώ τα δευτερόλεπτα, τα βαγόνια του Eurostar, σε βλέπω,
να κατεβαίνεις από το νούμερο εννέα, το καροτσάκι, το χαμόγελο,
το χτυποκάρδι, η είδηση, η μεγάλη είδηση.
Αυτό συνέβη, το 1990. Συνέβη, σίγουρα
συνέβη. Και πριν ακόμα, τη βουτιά στον Τιτσίνο,
ενώ η μπάλα χανόταν. Συνέβη.
Είδαμε το φανερό και το κρυμμένο μιας στιγμής.
Οι νεράιδες επέστρεφαν στα δημοφιλή καταλύματα, η καταιγίδα
ξαναγέμιζε έναν έκθαμβο ουρανό. Κάθε πράγμα ήταν εκεί,
έρημο και πλήρες, για μας που περιμέναμε. Continua a leggere

Milo De Angelis, “Ce soir tourne la veine”

Questa sera ruota la vena
dell’universo e io esco, come vedi,
dalla mia pietra per parlarti ancora
della vita, di me e di te, della tua vita
che osservo dai grandi notturni e ti scruto e sento
un vuoto mai estinto nella fronte, un vuoto
torrenziale che ti agitava nel rosso dei giochi
e adesso ritorna e ancora ritorna
e arresta la danza delle sillabe
dove accadevi ritmicamente e tu
sei offeso da una voce monocorde e tu
perdi il gomitolo dei giorni e spezzi
la tua sola clessidra e ristagni e vorrei
aiutarti come sempre ma non posso
fare altro che una fuga partigiana da questo cerchio
e guardare il buio che ti oscilla tra le tempie e ti castiga,
figlio mio.

Ce soir tourne la veine
de l’univers et moi je sors, comme tu le vois,
de ma pierre pour te parler encore
de la vie, de moi et de toi, de ta vie
que du fond des grands ciels nocturnes j’observe et je scrute
et je sens dans ton front un vide invincible, un vide
torrentiel qui t’agitait dans la flamme des jeux
et maintenant revient et encore revient
et immobilise la danse des syllabes
qui donnait son rythme à ta présence, et tu
es affligé d’une voix monocorde et tu
perds la pelote des jours et tu casses
ton seul sablier et tu stagnes et je voudrais
t’aider comme toujours mais je ne peux
rien choisir d’autre qu’une fuite partisane à partir de ce cercle
et regarder le noir qui oscille entre tes tempes et te punit,
mon fils.

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Novità editoriale, Giovanna Sicari

Giovanna Sicari, Credits ph Dino Ignani

Ti ho sognato con una divisa allegra da marinaio
giungevi come l’uomo pietoso, dentro la schiuma morbida
toccavi con calma evitando le ferite, ogni giorno
iniziavi la discesa, bruciavano le ferite
ma le vette aprivano drappi e buchi
per istinto uniformi.

Sigillo (Donzelli, 2019)i

Trent’anni dopo la prima uscita di Sigillo di Giovanna Sicari stampato da Crocetti nel 1989, la casa editrice Donzelli pubblica il libro nella sua integrità con una Introduzione di Giancarlo Pontiggia e una Nota di Milo De Angelis.

 

IL LIBRO

S’intende l’innocenza, stasera il suolo ci raggiunge, si sospetta della verginità ancora intatta. Amore non so, non voglio sapere se dalla via s’intravede la statua risorta. Continua a leggere

Il gesto atletico nella poesia di Milo De Angelis

Milo De Angelis, Credits ph Viviana Nicodemo

Vicina all’anima è la linea verticale.
Il pomeriggio ci portò suburbani in un canto,
l’attimo divenne nudità
e potenza greca del finale: siamo i supplici
rimasti ad ascoltare, il cielo che nasce
in ognuno di noi, pattuglia di ragazzi
innamorati del numero giusto,
la bella epopea, il peso mortale di un pallone.

da “Alfabeto del momento”, in “Quell’andarsene nel buio dei cortili”, Mondadori, 2010.
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