Mirò! Poesia e luce, al Chiostro del Bramante di Roma

Torna a Roma dopo molti anni una grande retrospettiva dedicata al genio di Joan Mirò. Dal 16 marzo al Chiostro del Bramante saranno esposte circa 80 opere del maestro surrealista mai viste in Italia, tra cui 50 olii di sorprendente bellezza e di grande formato, ma anche terrecotte, bronzi e acquerelli.

Intitolata ‘Miro’! Poesia e luce’, l’importante rassegna (prodotta e organizzata dal Dart Chiostro del Bramante in collaborazione con Arthemisia Group e 24 Ore Cultura) è il frutto della collaborazione con la Fundacio’ Pilar i Joan Mirò di Palma di Mallorca, in cui e’ custodito gran parte del patrimonio dell’artista catalano e che ha concesso, in via del tutto straordinaria, i suoi capolavori per un’anteprima italiana.
La mostra è curata da Maria Luisa Lax Cacho, considerata la massima esperta internazionalmente dell’opera di Mirò, che ha selezionato le opere in modo da riproporre al pubblico romano l’intero arco produttivo del maestro. Che è stato molto intenso, dal momento che, nato nel 1893, ha lavorato ininterrottamente e con grande passione dal 1908-1981. Anzi, proprio negli anni della maturità e della vecchiaia, si affinarono la ricerca e la volontà sperimentatrice (quasi novantenne si interessa di scultura gassosa e pittura quadridimensionale) di un artista il cui valore indiscusso fu riconosciuto in tutto il mondo fin dagli anni Quaranta e Cinquanta (ma in patria solo dopo la caduta del franchismo). Continua a leggere

Festival ‘Dedica’ 2012, con il Nobel Wole Soyinka

Poeta, drammaturgo fra i maggiori di lingua inglese, narratore, saggista, docente universitario e primo africano ad aver ricevuto il Nobel per la letteratura nel 1986: è il nigeriano Wole Soyinka – pensatore
indipendente, armato di una prosa lucida, che da decenni si batte per portare la democrazia e il rispetto dei diritti umani nel suo Paese come altrove – il protagonista della diciottesima edizione di ‘Dedica 2012’.

La rassegna, presentata il 21 febbraio 2012 e promossa dall’associazione Culturale Thesis, si terrà a Pordenone dal 10 al 24 marzo. Tra gli eventi di richiamo, la prima mostra fotografica in Italia di Akintunde Akinleye, fotografo nigeriano vincitore di numerosi premi tra cui, nel 2007, il World Press Photos Awards nella categoria Spot News. Per il gran finale, il 24 marzo, una delle grandissime voci dell’Africa, celebre in tutto il mondo: la cantante del Mali Rokia Traorè.

Arte e poesia, Li Xiangyang

Arte e poesia
a cura di Luigia Sorrentino

Giovedì 26 gennaio alle ore 18.30 la diagonale/galleria è lieta di presentare la personale di Li Xiangyang . Dopo la recente partecipazione dell’artista di Pechino alla “Grande astrazione celeste. Arte cinese del XXI secolo” al MACRO Testaccio, diagonale/galleria propone al pubblico una nuova selezione dei suoi ultimi lavori.

In mostra grandi tele caratterizzate da lunghe linee verticali nere, rosse e grigie volutamente interrotte, testimonianza di uno stato d’animo di rottura, con un’evidente predominanza dei toni di grigio, espressione della profonda ricerca del “sublime negativo”, come lo definisce l’artista stesso; un intervento ironico dinnanzi alla tradizione cinese, grigio come negazione del colore.

Achille Bonito Oliva nel suo testo in catalogo scrive:”L’astrazione delle sue opere è frutto di una dialettica tra la materia e la geometria della forma finale. Ripetizione e differenza producono un sistema visivo che non è mai statico o prevedibile, semmai sorprendente apertura verso l’architettura seppure vaporizzata e smaterializzata nello spazio circostante all’opera. L’opera di Li è il frutto di una mentalità creativa capace di coniugare analisi e sintesi, d’ investigazione e rappresentazione.” Continua a leggere

Arte e poesia, Giuseppe Capitano

Giuseppe Capitano, grande temperamento tra gli artisti contemporanei,  presenta a Roma Arborea parte seconda, dal 1 aprile alla diagonale/galleria di via in Caterina 83/c, (angolo via Giulia).

“Arborea parte seconda esibisce le ragioni/emozioni di una fuga dal territorio desertificato della contemporaneità verso quello della spiritualità che è atemporale. Il salto che effettua Capitano è quello di spostare l’attenzione dall’oggetto al soggetto , soggetto pensante e in divenire, che si ricollega alla sua interiorità per costruire un mondo di individui liberati.
Le opere parlano del desiderio/azione di evadere da uno stato di prigionia fisico/mentale attraverso il luogo misterioso della creazione, i cui frutti risultano esotici e familiari nello stesso spazio. Nessun intento provocatorio perché consapevole che l’estraneità/mostruosità ci appartiene.
Buona Visione. ”
                                                                               G. C. Continua a leggere