Giorgio Albertazzi, “Memorie di Adriano”

GIORGIO_ALBERTAZZIQuattro grandi spettacoli per i Campi Flegrei

Giorgio Albertazzi recita “Memorie di Adriano” a Pozzuoli

Peppe Lanzetta interpreta il mito di Miseno a Bacoli

A Monte di Procida c’è Pietra Montecorvino

Nel Tempio di Serapide rivive il mercato dell’antica Roma

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Vladimir D’Amora, “pornogrammia”

pornogrammiaLa pornogrammia è il volto, il risvolto messianico della pornografia: un piccolo spostamento: scarto parodico: iper parodico: è il compimento, il perfezionamento di ogni dialettica di eros come stadio psichico e psico-pubblicitario: di eros e di porno: di funzione di oscenità e di valore di esposizione: è il risultato fermo della dialettica: il ritrarsi radicale del presente nel perfetto: da –grafia a –grammia… E’ un resto in stadio di effetto.
La traccia di scrittura, ogni sua chiusura che però la tenga sì nel movimento, quindi la cosa che è stata in-scritta, è un che di ghegrammenon.
La pornogrammia, in somma, non si oppone alla pornografia, ma le sta accanto: le fa agio: la spurtusa solo.
La pornogrammia è cosa, forse non un oggetto… E provoca domande la cui elargizione è uno strazio, domande che insorgono e che continuano solo ad avere luogo: a scintillare levandosi. Continua a leggere

Cesare Imbriani, “La sintassi sapiente”

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La novità netta, sorprendente, in questo libro di versi, è data soprattutto dalla capacità dell’autore di offrirci una disincantata visione delle cose, dell’umano essere nel mondo, partendo dal contesto reale del presente, da una condizione storica che è la nostra, e dunque coinvolgendo nello stesso tessuto di testimonianza il dato personale (spostato sullo sfondo), il carattere di provvisorietà che è nel nostro destino, e le distorsioni di una realtà particolare nella quale siamo immersi. Ci voleva, dunque, per darci conto di tutto questo, con una forma di acuta intelligenza delle cose, un poeta che fosse anche economista? Evidentemente sì, a giudicare dall’efficacia, dalla chiarezza e dalla sensibilità specifica che in questo complicato paesaggio (e passaggio) d’epoca Cesare Imbriani mostra. Ma, a scanso di equivoci, occorre subito precisare, che la sua non è certo una poesia greve e complicata, ardua e intellettualistica, ma, al contrario, è agile e vivace, caratterizzata da una vena di tagliente ironia e arguzia, estrosamente comunicativa e godibile. Poesia civile, ma anche poesia del sentimento e del valore delle origini, come si può notare nei bei testi dedicati a Napoli. Continua a leggere

Bruno Galluccio, “La misura dello zero”

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A Napoli, venerdì 6 marzo 2015 alle 18.00 presso la Libreria Feltrinelli – piazza dei Martiri – presentazione del nuovo  libro di poesia di Bruno GalluccioLa misura dello zero” ed. Einaudi

Relatori

Felice Casucci, Francesco Durante

introduce e modera

Claudio Finelli

Dalla quarta di copertina del volume:

“Una raccolta che si sviluppa intorno a due fuochi. Due diversi tipi di smarrimento che in realtà Galluccio riesce miracolosamente a incrociare. Da un lato questo smarrimento segue i percorsi di tematiche esistenziali più tradizionali al mondo della poesia, seppure per squarci deformanti e tal volta esplicitamente onirici. Dall’altro lo stupore è legato a tematiche scientifiche, alla matematica, alla fisica quantistica, alla cosmologia…”

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Tobias Zielony, “Dream Lovers. The Films 2008 – 2014”

TOZI-228-01Terza personale italiana di Tobias Zielony alla Galleria di Lia Rumma, dal titolo “Dream Lovers. The Films 2008 – 2014”, che inaugurerà giovedì 19 febbraio 2015 presso la sede napoletana della galleria.

Selezionato da Florian Ebner per rappresentare il Padiglione Germania alla prossima Biennale di Venezia, Tobias Zielony, dopo le mostre del 2007 e del 2010, svoltesi rispettivamente a Milano, nella vecchia sede di Via Solferino, e a Napoli, presenta in questa mostra otto lavori video realizzati tra il 2008 e il 2014.

VELE DI SCAMPIA realizzato per la personale di Napoli, città che più di altre aree metropolitane lo ha influenzato, viene riproposto anche in questa occasione.

Composto da 7000 immagini scattate di notte con una reflex digitale e montate a velocità diversa dal reale, restituisce in termini di linguaggio filmico il disagio di chi vive e frequenta questi luoghi.

La sua pratica artistica fonde un approccio documentaristico-sociale e uno più concettuale, descrivendo le condizioni di vita degli adolescenti ai margini della società all’interno dell’ambiente in cui vivono. Continua a leggere