Opere Inedite, Alessandro Canzian

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Alessandro Canzian (1977), vive e lavora a Maniago (Pordenone). Collabora a varie riviste e blog. Nell’ottobre 2008 ha fondato la Samuele Editore, che ad oggi ha pubblicato volumi premiati (Premio Gatto, Premio Camaiore, Premio Città di Forlì).  Come autore ha pubblicato Christabel (Ed. Del Leone, Spinea 2001, quarta di copertina di Paolo Ruffilli), La sera, la serra (Mazzoli 2004, prefazione di Tita Paternostro), Canzoniere inutile (Samuele Ed., Fanna 2010, prefazione di Elio Pecora, di cui un testo su “Tuttolibri” nel 2007 con critica di Maurizio Cucchi), Cronaca d’una solitudine (Samuele Ed. 2011, quaderno bifronte con Federico Rossignoli), Luceafarul (Samuele Editore 2012, prefazione di Sonia Gentili) e il saggio su Claudia Ruggeri: Oppure mi sarei fatta altissima (Terra d’ulivi 2007, presentato a Lecce con Michelangelo Zizzi). Con la stessa editrice e nello stesso anno del saggio ha pubblicato Distanze, una collaborazione fotopoetica con Elio Scarciglia.  Continua a leggere

Opere Inedite, Daniela Attanasio

Opere Inedite,
a cura di Luigia Sorrentino

Oggi a Opere Inedite, Daniela Attanasio (ritratta da Dino Ignani). Di Daniela ricordo innanzitutto il modo di guardare. Daniela fissa gli occhi del suo interlocutore e parla in modo chiaro, diretto, senza alcun artificio. Il tono della sua voce, quasi monocorde, riverbera in questi suoi nuovi ‘appunti’ sulla poesia.

appunti

“la poesia è il tentativo di mettersi in contatto con la pienezza della realtà. un modo euforico di stare al mondo, perché la vita entra come una corrente d’aria che riossigena. ma anche distruttivo, perché la realtà, una volta rintracciata, spazza via l’ovvietà di ogni certezza.
fare luce, fare emergere la realtà, coglierla sul nascere. per fare questo mi servo del paesaggio che conserva il tempo nella sua durata e si rinnova modificando forme e confini. la mia poesia non è un oggetto linguistico ma un atto di vita. il linguaggio è lo strumento che la fa muovere: non sottrae, non riduce ma amplifica, aggiunge.

l’isola del mio ultimo libro è un’unità di misura, il tempo un grande contenitore”.

di Daniela Attanasio

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Opere Inedite, Salvatore Carvelli

Pensieri sulla poesia
di Salvatore Carvelli

«Credo sia come quando all’ improvviso, ti trafigge la tristezza o ti rallegra il buon umore. Non sai comprenderne sempre il momento o il perché, ma ti arrivano in petto come se fossero invisibili frecce lanciate da l’etereo arciere. Questo è quello che mi capita quando mi vien da far poesia. Il cuore e l’anima sono predisposti a ricevere tristezza ed allegria così come il cuore e l’animo di un poeta sono predisposti a creare versi. C’è, tuttavia, un momento che prediligo più di altri quando scrivo, ed è il mattino presto. Sono ore di estrema quiete. Così come la lettura, anche se spesso posso leggere di pomeriggio o di sera perché il lavoro mi occupa tutto il giorno. In prevalenza mi piace leggere di storia e di poesia, alternando con quotidiani ( specialmente in rete ) e informazioni di natura politica. Amo raccontare il mondo ai miei figli e raccontargli del mio lavoro e delle mie passioni che credo siano chiare. Il mio lavoro è tecnico. Faccio il geometra.»  Continua a leggere

Opere Inedite, Elisa Mastromatteo

Elisa Mastromatteo spiega con questi recentissimi versi il suo rapporto con la poesia: “Immobile al dovere/ quando il verbo mi infiamma:/ pervasa dal calore di parola/ esce dalle mie labbra un vento strano/ che non asciugherebbe le lenzuola/ ma gonfia l’aria intorno di splendore.”

Poi Elisa mi scrive: “Per me la poesia è una necessità, anche un modo di sperare, perché le parole sanno accarezzare in un modo così leggero e sottile, pur se netto, come nessun’altra cosa che io conosca sa fare”.

“L’ispirazione mi nasce di solito quando sono sola, in tranquillità, quindi mi capita di comporre spesso in treno, quando osservo il mondo che passa dietro ai finestrini, o la gente intorno, e nelle stazioni, quando ascolto il loro parlare, il mio pensare. Spesso compongo anche la mattina, quando sono sola in casa, ma di solito compongo di notte, quando vengo cullata dalla mia stessa solitudine, in soggiorno, nella luce crepuscolare delle lampade, con l’orecchio al respiro del mio uomo in camera, avvolta dal silenzio intorno, dalla luce della luna e dei lampioni fuori dalle finestre di fronte a me.”

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Opere Inedite, Giuseppe Mantovani

Giuseppe Mantovani mi scrive “non ricordo con precisione il momento in cui è scattata la scintilla. Alcuni amano scrivere ancora prima di imparare a camminare, la mia è una storia al contrario. Ho divorato molti libri fin dall’infanzia da Dumas a Calvino, passione direi appagante e rivelatrice di aspetti che poi, nella vita, ho ritrovato sotto molteplici forme. La poesia è entrata direi tardi nel mio mondo. Almeno consapevolmente. In realtà vi ho sempre convissuto, ma si sa, da ragazzini non si apprezza ciò che a scuola ci viene presentato come una noiosa, letteraria, interpretazione della realtà. Sorrido al pensiero, oggi, scrivendo io stesso frasi, poesie di cui mai avrei immaginato poter essere l’autore.” 

“La poesia mi fa esternare ciò che altrimenti (immagino) non riuscirei a fare. Bisogna lasciare più spazio all’immaginazione. Ognuno dovrebbe concedersi la libertà di scrivere e leggere poesie.”

di Giuseppe Mantovani
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