Nasce a Torino il Memoriale dei poeti della Shoah

Il 21 marzo 2012, nella Giornata Mondiale della Poesia, sarà realizzato in Italia, a Torino, il Memoriale dedicato ai poeti assassinati nei campi di sterminio nazisti, durante la Shoah. L’Associazione Onlus “Nessun uomo è un Isola” e il Gruppo EveryOne annunciano in occasione del 21 marzo, Giornata Mondiale della Poesia (istituita nel 1999 dall’UNESCO), l’imminente realizzazione del progetto, che onorerà la memoria di poeti come Benjamin Fondane, Itzhak Katzenelson, Gertrud Kolmar, Max Jacob, i cui versi – scritti poco prima della deportazione o in alcuni casi addirittura nei ghetti e nei lager – hanno consegnato all’umanità, attraverso l’arte e il martirio, la memoria di milioni di vittime dell’odio razziale.

Il Memoriale sarà installato, a imperitura memoria, nel “cortile dell’ora d’aria” del Museo del Carcere Le Nuove di Torino. “E’ un grande mosaico a parete,” spiegano i promotori del progetto, “cui stanno lavorando gli artisti Dario Picciau, Roberto Malini e Liana Sopelsa in collaborazione con l’ingegner Thomas Gazit, sopravvissuto all’Olocausto in Ungheria. [Nella foto, Benjamin Fondane (Jasi, 14 novembre 1898 – Auschwitz, 2 ottobre 1944)] Continua a leggere

Paul Auster, Premio Napoli per la Letteratura Straniera 2011

Paul Auster a Napoli: “L’unica cosa di cui mi occupo attivamente è di difendere uno scrittore o un poeta in difficoltà attraverso il Pen e continuare a scrivere”.

 

“I personaggi dei miei libri non sono marionette nelle mie mani, fanno progetti e io li ascolto, loro hanno una vita. A volte vorrei sapere cosa fanno oggi, spesso ho la sensazione che mi siano intorno e resteranno vivi anche dopo di me”. L’autore di ‘Trilogia di New York’ e del più recente ‘Sunset Park’, Paul Auster – oggi a Napoli per ritirare il Premio Napoli 2011 per la sezione Letteratura Straniera – spiega così la genesi dei suoi libri che sono spesso il risultato dell’osservazione profonda dell’animo umano e del mondo contemporaneo.

 

Lo scrittore newyorkese parlando con i giornalisti ha raccontato molto del suo universo di autore e di uomo attento al cinema e ai diritti umani e che pur vivendo nella modernità preferisce continuare a scrivere i suoi romanzi a mano e trascriverli su una vecchissima macchina per scrivere di cinquanta anni fa, non ha l’aiuto, né di un computer e neanche di un cellulare. Continua a leggere