Video-lettura di Luigia Sorrentino, Osip Mandel’štam

Luigia Sorrentino legge una poesia di  Osip Mandel’štam Mi lavavo all’aperto ch’era notte (1921) nella traduzione di Remo Faccani.
Osip Mandel’štam (1891-1938) è forse il più grande poeta russo del Novecento. Subì il confino, il carcere, la deportazione. Ebreo polacco (nacque a Varsavia) nel 1938 fu condannato ai lavori forzati e trasferito nell’estremità orientale della Siberia. Morì a fine dicembre nel gulag di Vtoraja Rečka, un campo di transito vicino Vladivostok. (Nella foto segnaletica si vede Mandel’štam del 1938, all’epoca del suo secondo arresto, fonte Wikipedia).

Nelle immagini da me scelte per la lettura di questa poesia non vedrete, come forse vi aspettereste, i gulag, i campi di lavoro forzato pensati per la repressione degli oppositori politici dell’Unione Sovietica. Vedrete, invece, i lager, i campi di sterminio e di lavoro usati dal regime nazista.  E’ voluta la contrapposizione e l’associazione tra le due diverse realtà. Spero nessuno abbia da ridirne. In tutti e due i casi, nel gulag e nei lager, si è voluto ‘eliminare la biografia all’essere’.   (VEDI ANCHE QUI) .

http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2012/02/mandelstam.mp4

Esquilino legge, Mariapia Veladiano

Appuntamento da non perdere


“Esquilino legge: un libro, un Rione”.

Sabato 25 febbraio ore 18:00  incontro con Mariapia Veladiano, autrice del romanzo “La vita accanto”. Presso il Dipartimento di Ingeneria informatica automatica e gestionale “Antonio Ruberti”, Via Ariosto 25 (piazza Dante), Roma. Progetto a cura di:  gruppo Parolincontro, libreria Punto Einaudi Merulana, Dipartimento di Ingegneria dell’Università La Sapienza Aula Magna. 

CLICCANDO QUI  VEDI LA VIDEO-INTERVISTA A MARIAPIA VELADIANO su “La vita accanto” di Luigia Sorrentino

Video, Luigia Sorrentino legge Angelo Maria Ripellino

“Per anni e anni ho scritto e stracciato poesie vergognandomi di scriverne. Il mio mestiere di slavista, la mia etichetta depositata mi relegavano sempre a una precisa dimensione, in un ranch, da cui mi era rigorosamente vietato di evadere.” […]

“Vorrei che la mia poesia risonasse come un violino, comunque esso si chiami: violon, violìn, viool, hegedu, geige, housle, skrzypce, skiripka. Anche se storto, se guercio, e perciò chagalliano.” […]

di Angelo Maria Ripellino

Nel video Luigia Sorrentino legge una poesia di Ripellino tratta da “Sinfonietta” (1970-1971).

.
http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2012/02/luigia-ripellino.mp4

Video, Luigia Sorrentino legge Costantino Kavafis

Luigia Sorrentino legge una poesia di Costantino Kavafis, poeta e giornalista greco, vissuto tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento. Kavafis scrive dall’osservatorio di Alessandria d’Egitto, (in arabo: الأسكندري al-Iskandariyya; in greco: Aλεξάνδρεια; in latino: Alexandrea ad Aegyptum), la seconda città più grande d’Egitto, con una popolazione di oltre 4 milioni di abitanti, che si estende per 32 chilometri lungo la costa del Mediterraneo nella parte settentrionale del paese.

Ma ‘La città’ di cui scrive Kavafis, può essere qualsiasi luogo nel mondo – è un luogo interiore – e per questo rimarrà per sempre nella memoria del poeta.

“Se non puoi la vita che desideri/ cerca almeno questo/ per quanto sta in te: non sciuparla/ nel troppo commercio con la gente/ con troppe parole in un viavai frenetico. // Non sciuparla portandola in giro/ in balìa del quotidiano/ gioco balordo degli incontri/ e degli inviti,/ fino a farne una stucchevole estranea.”
di Costantino Kavafis

http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2012/02/kavafis.mp4

Yang Lian, Premio Nonino 2012

A cura di Luigia Sorrentino

Yang Lian, Premio internazionale Nonino 2012, più volte candidato al Nobel per la Letteratura, è uno dei poeti più interessanti nel panorama della poesia cinese contemporanea. Liam, che è vissuto a lungo in esilio dopo la repressione sanguinosa del dissenso in piazza Tienanmen nel 1989 nella video intervista di Zouhir Louassini afferma: “La democrazia in Cina ci sarà”. Ma – ha detto Lian – perché sia definita in modo compiuto, occorre un cambiamento culturale molto profondo, che non credo avverrà in tempi rapidissimi”. Continua a leggere