Wilde, dopo 120 anni ‘Dorian Gray’ senza censure

A 120 anni di distanza dalla sua condanna perchè “scandaloso”, “volgare” e “impuro”, esce una versione non censurata di “Il ritratto di Dorian Gray”, il romanzo capolavoro dello scrittore irlandese Oscar Wilde (1854-1900).

L’edizione pubblicata dalla Harvard University Press ha ripristinato i ‘discutibili’ tagli operati in epoca vittoriana sulla storia del giovane di straordinaria bellezza innamorato del suo ritratto, censurato dal suo primo editore in accordo con lo stesso Wilde perchè pieno di “veleni”, capace di gettare un’ombra di “discredito” sui valori morali e anche sul suo autore già in odore di omosessualità.

La nuova edizione del libro, informa la stampa inglese ed in particolare “The Guardian”, è stata resa possibile dalla consultazione del manoscritto originale da parte di Nicholas Frankel, professore di letteratura inglese alla Virginia Commonwealth University. Continua a leggere

Opere Inedite, Andrea Ruffolo

Andrea Ruffolo spiega così il suo rapporto con l’arte: “il mio legame si è andato focalizzando verso l’ esaltazione del frammento sia in senso visuale che in senso letterario. Probabilmente questo deriva dalla mia formazione di architetto in cui, come è stato scritto da chi ha visto le mie pitture, sia ha – come per un edificio – una visione d’insieme ma definita dalla presenza di dettagli, cioè di una rilettura dell’organismo generale nel suo particolare. Tipo di linguistica fin troppo presente nell’arte italiana. Basti pensare ai grandi cicli pittorici del passato, in cui si può leggere l’intero, o sezionarlo in singoli frammenti autonomi (per citare un esempio ipernoto: la volta della Sistina e i singoli riquadri che la formano).
La lingusitica del “particolare” può portare a una ricucitura dei singoli dettagli in un racconto o a una concatenazione di particolari apparentemente slegati tra loro in una successione produttiva e indipendente del pensiero. Idea sviluppata da Joyce nell’Ulysses.
In altre parole è il pensiero dell’artista che tenta di riprodurre i suoi stessi frammenti e il pensiero del fruitore che è deputato a ricucirli in un unico a lui coerente…”

di Andrea Ruffolo

Continua a leggere