E’ morta Birgitta Trotzig figura centrale della letteratura svedese contemporanea, autrice tra le più originali e profonde della poesia europea di questi decenni. La poeta che sceglieva i premi Nobel. In Italia i suoi versi sono stati pubblicati da Mondadori nel 2008. E’ morta sabato sera a Stoccolma all’età di 81 anni dopo una lunga malattia. L’annuncio della scomparsa è stato dato dall’Accademia Reale di Svezia, di cui Trotzig faceva parte dal 1993 occupando la poltrona numero sei. In questa veste, Trotzig era considerata ‘la signora del Nobel’, facendo parte come accademica svedese della ristretta cerchia che ogni anno decide i vincitori del Premio Nobel della Letteratura. Convertitasi dal luteranesimo al cattolicesimo nei primi anni Cinquanta, l’opera narrativa e poetica di Trotzig e’ segnata da ‘una religiosità esistenziale’. Continua a leggere
Daily Archives: maggio 16, 2011
Franco Arminio, Cartoline dai morti
Altre scritture a cura di Luigia Sorrentino
Mi era proprio sfuggito il libro di Franco Arminio ‘Cartoline dai morti’ pubblicato da Ginevra Bompiani nel 2010 nella collana gransasso nottetempo (euro 8,00).
Un libro che vale la pena leggere, per due ragioni fondamentali. La prima: per la brevità e la densità della scrittura; la seconda: perché è un libro che lontanamente rimanda – senza esagerazioni – a un’altra lettura, all’antologia di Spoon River dell’americano Edgar Lee Masters pubblicata tra il 1914 e il 1915 con ogni poesia scritta in forma di epitaffio.
La scrittura di Arminio si ‘stringe sulla pagina’, è un’altra scrittura – né poesia, né prosa – è una lingua che solo alcuni poeti riescono a raggiungere.
Franco Arminio dedica questi testi al padre “che non ha più bocca a quest’ora/ e non ha più dormito/ dal giorno della sua morte”.
(Luigia Sorrentino) Continua a leggere
Opere Inedite, Giuseppe Mantovani
Giuseppe Mantovani mi scrive “non ricordo con precisione il momento in cui è scattata la scintilla. Alcuni amano scrivere ancora prima di imparare a camminare, la mia è una storia al contrario. Ho divorato molti libri fin dall’infanzia da Dumas a Calvino, passione direi appagante e rivelatrice di aspetti che poi, nella vita, ho ritrovato sotto molteplici forme. La poesia è entrata direi tardi nel mio mondo. Almeno consapevolmente. In realtà vi ho sempre convissuto, ma si sa, da ragazzini non si apprezza ciò che a scuola ci viene presentato come una noiosa, letteraria, interpretazione della realtà. Sorrido al pensiero, oggi, scrivendo io stesso frasi, poesie di cui mai avrei immaginato poter essere l’autore.”
“La poesia mi fa esternare ciò che altrimenti (immagino) non riuscirei a fare. Bisogna lasciare più spazio all’immaginazione. Ognuno dovrebbe concedersi la libertà di scrivere e leggere poesie.”
di Giuseppe Mantovani
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