Piero Pizzi Cannella, Ballo d’Oriente

Ballo d’oriente è il titolo della mostra dedicata a Piero Pizzi Cannella che verrà inaugurata giovedì 26 maggio ore 18:30 alla  diagonale/libreria in collaborazione con l’Associazione Culturale L’Attico.
Piero Pizzi Cannella, nato nel 1955 a Rocca di Papa, vive e lavora a Roma. Appartenente alla “Scuola di San Lorenzo”, è’ uno degli artisti italiani più noti e riconosciuti a livello internazionale.
Negli spazi della Diagonale/Libreria saranno presentati per la prima volta al pubblico, la grande tela “Ballo d’Oriente” (1988, 200X200 cm) e le 5 tavole preparatorie ad essa legate.
In queste opere, rimaste inedite sino ad oggi ed ora proposte all’attenzione del pubblico e della critica, come scrive Fabio Sargentini: “c’è la fusione di due motivi. Il classico vestito fluttuante, dietro il quale si asconde l’idea profonda, ancestrale, che Pizzi ha della figura femminile, e le sbarre verticali nere, rigide, dietro le quali ella sembra imprigionata”. Continua a leggere

Alessandro Haber, legge Dante e Manzoni

Sarà Alessandro Haber a chiudere l’edizione 2011 di “Leggere Dante“, il ciclo di letture promosso dalla Società Dantesca Italiana. L’attore bolognese proporrà letture dalla Divina Commedia, dai Promessi Sposi, dall’Adelchi e dal Cinque Maggio.
Haber opererà così un confronto tra l’opera di Dante Alighieri e quella di Alessandro Manzoni con riferimento particolare alle figure di Ulisse e Napoleone, al valore della patria e ai versi delle due principali opere dei padri della lingua italiana. Continua a leggere

Opere Inedite, Michela Zanarella

Michela Zanarella ha cercato la poesia subito dopo un grave incidente stradale al quale è sopravvissuta. Non a caso Michela mi scrive che da quel momento ha capito che la poesia è un bene prezioso. Mi ha scritto: “La poesia è un’arte profonda e delicata. Va nutrita e curata come si cura un fiore, giorno per giorno.”
Ora, se tutti provassimo a sostituire la parola ‘poesia’ con la parola ‘vita’ la frase scritta da Michela diventerebbe questa: “La vita è un’arte profonda e delicata. Va nutrita e curata, così come si cura un fiore, giorno per giorno.”
E allora la domanda è questa: di cosa ci parla Michela? Della vita o della poesia? A voi la risposta.
Michela racconta di una luce che è entrata nella sua vita e che non l’ha mai più abbandonata. Scrive di aver ‘voluto, desiderato’  la poesia dopo il trauma, improvviso e incancellabile.  Michela racconta che quell’evento drammatico ha potenziato il suo amore per la vita, (a partire ‘da’  un certo giorno – indimenticato), e ha reso possibile l’incontro con la poesia.  

E ora ditemi:  come si fa a non ascoltare Michela?

 

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