Il 12 settembre 2008 David Foster Wallace, forse lo scrittore più importante della sua intera generazione, si suicidava dopo lunghi anni di depressione. Una ferita che, a tre anni di distanza, ancora non si è rimarginata nel cuore di milioni di fan dell’autore di romanzi monstre come “Infinite Jest” e racconti insuperabili, seppur lontanissimi, come quelli raccolti in “Brevi interviste con uomini schifosi”, probabilmente i suoi due libri capolavoro, per quanto sia difficile scegliere.
Monthly Archives: settembre 2011
Opere Inedite, Fedele Boffoli
Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino
Oggi a Opere Inedite ospitiamo la poesia di Fedele Boffoli, artista poliedrico: musicista autodidatta, ballerino di tango argentino, fotografo, illustratore, regista, giornalista e anche poeta.
La poesia per Fedele Boffoli è “come un fiume, sotterraneo e indomabile, che, sempre, sgorga in superficie”. Continua a leggere
I finalisti del Premio letterario Giuseppe Dessì
Niccolò Ammaniti (nella foto) con “Io e te” (edito da Einaudi), Francesco Piccolo con “Momenti di trascurabile felicità” (Einaudi) e Gianluigi Ricuperati con “Il mio impero è nell’aria” (Minimum Fax) sono i finalisti della sezione narrativa dell’edizione della ventiseiesima edizione del Premio letterario Giuseppe Dessì. Continua a leggere
Jack Hirschman, “The Twin Towers Arcane”

Jack Hirschman legge una delle sue opere più importanti, “The Twin Towers Arcane”. La lettura e la registrazione sono del 15 luglio 2010, nel corso di “La poesia resistente! Napolipoesia. Incontri internazionali” (ex Asilo Filangieri, Forum Universale delle Culture, Napoli), evento organizzato da Casa della poesia. Al pianoforte Gaspare Di Lieto. Filmato da Luca Granato. La traduzione in italiano è di Raffaella Marzano. © Casa della poesia / Multimedia Edizioni.
Antonio Spagnuolo, ‘Misure del timore’
Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino
Pubblico con piacere questa Nota sulla Poesia scritta da Antonio Spagnuolo, medico e poeta che ho conosciuto quando ero studentessa e vivevo con la famiglia a Torre del Greco. Tra gli scaffali di una delle numerose librerie di Napoli, a Port’Alba, avevo infatti trovato alcuni suoi libri di poesia. In quegli anni ponevo molte domande. Leggevo ‘L’amor fou’ di André Breton e mi chiedevo: ‘Come si è imparato il proprio nome? Al sole? Da dove viene la notte?’
“Nel grande serbatoio del rimosso si scoprono tutte le implicazioni dell’esperienza dell’io, sociale e storica, tanto che il raccordo tra privato e pubblico si mantiene praticabile ed efficace ai livelli più profondi e forse decisivi per una comprensione e distinzione da altro orizzonte, ove l’immaginazione si isola e si contestualizza in alchimie deformanti.