Achebe, il padre della letteratura africana moderna

E’ lo scrittore Chinua Achebe, 81 anni, tra i padri nobili della letteratura africana moderna, il ‘Nigeriano del 2011’ secondo il più autorevole quotidiano locale, ‘The Guardian’, che ogni anno stila questa ormai tradizionale classifica.

Achebe è stato premiato, recita la motivazione, per “l’esempio che la sua personalità da’ all’intera nazione e il prestigio che i suoi libri donano all’intera Nigeria”.

Secondo un recente sondaggio effettuato tra i lettori di ‘Forbes’, Achebe è risultato essere anche la “la maggior celebrità africana del 2011”, superando personaggi di norma più visibili come musicisti, sportivi, attori. Il suo capolavoro è ‘Il crollo’, scritto nel 1958, tradotto in più di 50 lingue e venduto in oltre 10 milioni di copie: un libro indispensabile per conoscere l’Africa moderna, raccontata con il travaglio dei protagonisti attraverso il passaggio di più generazioni dalla cultura ancestrale al colonialismo, fino alla nascita degli Stati moderni.

The Guardian

L’arte a portata di clic

Anche il museo di Palazzo Vecchio sbarca su Google Art project (www.googleartproject.com), il portale del colosso web dedicato all’ arte che rende accessibili in tutto il mondo le immagini dei più importanti musei del mondo.

Sul sito, saranno presto a portata di clic, in alta definizione, i dipinti del Bronzino, di Michelangelo e Vasari,
le sculture di Donatello e Andrea del Verrocchio, il salone dei Cinquecento, lo studiolo di Francesco I, la Torre di Arnolfo.

Il museo di Palazzo Vecchio è il secondo in Italia, dopo la Galleria degli Uffizi, ad essersi ‘conquistato’ uno spazio sul portale artistico di Google. Continua a leggere

Chiara Gamberale, ‘L’amore quando c’era’

Anteprima editoriale
a cura di Luigia Sorrentino


Dal 5 gennaio 2012 in tutte le librerie “L’AMORE QUANDO C’ERA” (Mondadori, 10,00 euro) il nuovo racconto di Chiara Gamberale.

Chiara Gamberale è nata nel 1977 a Roma, dove vive.
Ha scritto “Una vita sottile” (Marsilio, 1999), “Color Lucciola”  (Marsilio, 2001), “Arrivano i pagliacci” (Bompiani, 2003) ” La zona cieca” (Bombiani, 2008, Premio Selezione Campiello), “Una passione sinistra” (Bompiani, 2009), “Le luci nelle case degli altri”, (Mondadori, 2011). Continua a leggere

Opere inedite, Roberto Roversi

Opere Inedite: Roberto Roversi
a cura di Luigia Sorrentino


L’anno 2011 di Opere Inedite si chiude con le poesie di un poeta assoluto, Roberto Roversi che fin dagli anni Sessanta ha scelto di andare controcorrente e di non pubblicare più con grandi case editrici, ma di autoprodursi e autodistribuirsi.
“Appartengo alla schiera, non folta, convinta non solo che si possa ma che si debba morire per la così detta ‘patria’, itala tellus, Vaterland.
Naturalmente, a Maratona, alle Termopili, a Salamina, a Curtatone e Montanara, sul Piave.
Obiettano: “Anche adesso che i confini sono scomparsi o fluttuanti come le onde del mare?”.
Rispondo: “La pace universale è l’utopia sovrana e solenne dei vecchi sapienti, e solitari, assisi davanti alle grotte delle alte montagne.
Dunque questo testo è un canzoniere d’amore incattivito da una rabbia rabbiosa per un tradimento che è in atto ma che deve passare.”
Roberto Roversi

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Pascoli, ‘Il sogno di Rosetta’ in scena dopo 111 anni

Andò in scena per la prima volta il 14 agosto del 1901 al Teatro dei Differenti di Barga (Lucca), facendo il tutto esaurito anche nei due giorni successivi. A distanza di 111 anni, “Il sogno di Rosetta”, unico libretto scritto da Giovanni Pascoli e musicato dal compositore spezzino Carlo Alfredo Mussinelli, torna nella cittadina della valle del Serchio, proprio per la manifestazione d’apertura del centenario di Giovanni Pascoli.

A riproporla, per il concerto di Capodanno che si terrà all’auditorium de Il Ciocco (1 gennaio ore 18, ingresso libero con invito), l’Ensemble del Maggio Musicale Fiorentino, diretto dalla dal maestro Giovan Battista Varoli.

“A Pascoli sembrava assurdo che nelle opere liriche, il testo consistesse in puri fattacci di cronaca – si legge in un libro dedicato all’argomento da Gian Luigi Ruggio – per lui un’opera doveva basarsi su un testo poetico”. Così il poemetto (contenuto nella raccolta ‘Odi e inni’), finì nelle mani di un musicista spezzino Carlo Alfredo Mussinelli, trentenne e cieco dall’eta’ di tre anni. Il compositore, pur non del tutto convinto, pensò che fosse un’occasione unica unire il suo nome a quello di un poeta già molto noto. Continua a leggere