Era considerato uno tra i maggiori narratori italiani contemporanei. Uno scrittore diverso che affermava: “non si possono scrivere romanzi perché ingannano il lettore.” Consolo era orientato verso una narrazione vicina alla poesia.
Nato nel 1933 a Sant’ Agata di Militello (Messina), ma ha vissuto a Milano fin dagli anni Cinquanta. Acuto sperimentatore della lingua e della forma del romanzo, accoglie – giovanissimo – le suggestioni intense della storia e della condizione contadina, in Sicilia, dove osserva l’arroganza del regime fascista e poi le ferite della guerra, la difficile condizione delle classi svantaggiate accogliendo i segreti umori e le stratificazioni antiche di una lingua in continua trasformazione sempre rannodata alle radici dialettali. E della complessità dinamica e contaminata della lingua e del dialetto Consolo fa la ragione prima della sua ricerca. Continua a leggere