“Amare il proprio lavoro, la migliore approssimazione alla felicità”

L’11 aprile 1987 muore a Torino Primo Levi: “Se si escludono gli istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l’amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la miglior approssimazione concreta alla felicità sulla terra: ma questa è una verità che non molti conoscono.”

da: La chiave a stella il romanzo di Primo Levi pubblicato nel 1978. Con quest’opera lo scrittore si aggiudica il Premio Strega del 1979.

Quando Morì Primo Levi Claudio Magris scrisse in un articolo: «È morto un autore le cui opere ce le troveremo di fronte al momento del Giudizio Universale».

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Accademia Svedese non toglierà il Nobel a Günter Grass

Il presidente dell’Associazione degli scrittori israeliani Herzl Hakak rivolge un appello ai letterati di tutti i Paesi del mondo affinché denuncino come “immorale” il poema pubblicato di recente dal premio Nobel tedesco Günter Grass sul quotidiano tedesco. L’appello è stato firmato anche da A.B. Yehoshua,  ma ignorato da scrittori come Amos Oz e David Grossman.  

Nel documento, il presidente dell’associazione, sollecita gli scrittori a «denunciarne» i contenuti dell’opera di Grass, che definisce “vergognosa e immorale”, affermando che essa “mira a delegittimare Israele e il popolo ebraico”.  

“Intendiamo rivolgerci – ha detto Hakak – al Pen Club e al Comitato per il Nobel, che si devono esprimere: qui non si tratta di politica, ma di morale, in quanto Grass si rende complice di un insabbiamento delle dichiarazioni genocide dei leader iraniani”. Il riferimento è ai proclami incendiari rimbalzati negli ultimi anni da Teheran in cui si auspica “la cancellazione dalle mappe geografiche del cancro sionista”.  

VEDI ANCHE ‘CIO’ CHE VA DETTO’ DI GUNTER GRASS (QUI)

VEDI ANCHE INTERVENTO DI ELIE WIESEL (QUI) Continua a leggere

Claudio Magris, ‘…pure le montagne e i mari nascono e muoiono’

Il 10 aprile 1939 nasce a Trieste Claudio Magris: “Il tempo della geografia è anch’esso rettilineo al pari di quello storico, perché pure le montagne e i mari nascono e muoiono, ma è così grande che s’incurva, come una retta tracciata sulla superficie della terra, e stabilisce un diverso rapporto con lo spazio; i luoghi sono gomitoli del tempo che si è avvolto su se stesso. Scrivere è sdipanare questi fili, disfare come Penelope il tessuto della Storia.” […]

da: Microcosmi

 Nella foto Claudio Magris fotografato da Danilo De Marco.

Carducci: “Walt Whitman? Il Courbet della poesia”

Giosuè Carducci ammirava lo “straordinario” poeta americano Walt Whitman (1819-1892), al punto da cercare di tradurre per ben tre volte la sua famosa raccolta di poesie “Foglie d’erba”, che lo scrittore toscano ribattezzò nelle sue versioni personali con il titolo “Fogliame”.

E’ quanto rivela una lettera del futuro primo Premio Nobel italiano indirizzata allo scrittore fiorentino Enrico Nencioni, riportata dallo studioso Silvio Balloni nel saggio “Walt Whitman e la letteratura americana nella Firenze dei Macchiaioli”, che fa parte del volume “Americani a Firenze. Sargent e gli impressionisti del nuovo mondo“, catalogo della mostra aperta fino al 15 luglio 2012 a Firenze in Palazzo Strozzi. Continua a leggere