Nello scaffale, Adam Zagajewski
a cura di Luigia Sorrentino
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Sarà in libreria il 6 giugno 2012 la prima raccolta di poesie in lingua italiana di Adam Zagajewski (nella foto di Stefano Strezzabosco) poeta e scrittore di fama internazionale, già candidato al Premio Nobel per la Letteratura. Dalla vita degli oggetti (Biblioteca Adelphi) per la traduzione italiana di Krystyna Jaworski, è un’opera poetica che riflette la fase più alta e matura della produzione di Zagajewski. Nelle poesie il poeta mette a confronto il mondo della Natura e della Storia cogliendo tutte le contraddizioni della condizione umana: “La pelle levigata degli oggetti è tesa come una tenda del circo; siamo come palpebre, dicono le cose; sfioriamo l’occhio e l’aria, l’oscurità; e la luce, l’India e l’Europa; e all’improvviso sono io a parlare: cose, sapete cos’è la sofferenza?” […] Zagajewski cattura l’istante in cui l’esperienza del dolore si fonde alla bellezza. Ed in quel preciso punto, l’aura del divino si manifesta anche nella realtà più misera.
Morte di un pianista Ad Arturo Benedetti Michelangeli
Mentre gli altri conducevano guerre
o negoziati, oppure giacevano
in angusti letti di ospedale
o da campo, lui provava
per intere giornate le sonate di Beethoven,
e le esili dita, come le dita di un avaro,
toccavano grandi ricchezze,
che non erano sue.
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Smieré pianisty
Podczas gdy toczyli wojny
lub rokowania, albo lezeli
na waskich lozkach w szpitalach
czy obozach, on calymi dniani
cwiczyl sonaty Beethovena,
a szczuple palce, jak palce skapca,
dotykaly wielkich bogactw,
ktore nie byly jego.
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Qui sotto due brevi stralci della lunga video-intervista a Adam Zagajewski di Luigia Sorrentino.
L’intervista integrale è andata in onda su Rainews sabato 17 settembre 2011.
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Prima parte
http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2011/09/zagajewski_1.mp4Seconda parte
http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2011/09/zagajewski_2.mp4
Ho conosciuto A. Zagajewski a Treviso nell’anno 2010 alla fine della cerimonia in cui gli fu conferito il Premio Europeo per la poesia: rimasi letteralmente affascinata dalla persona e dai versi che ebbe a leggere in quell’occasione , versi carichi di stupore, illuminazione, senso di vicinanza a quello che non può essere detto a parole.
E’ una poesia, la sua, che entra dentro piano piano, una voce quieta, sommessa, all’angolo dei nostri oscuri tempi.
Luciana Moretto
io ho inserito nel mio blog una sua poesia che ho preso dal sito di Crocetti, lunga e bellissima. credo che dovrò ordinare il libro di Zagajewski, la sua malinconia mi attraversa da parte a parte. ciao, Luigia 🙂
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