Herman Melville, “Viaggi e balene”

Letture
a cura di Luigia Sorrentino

Herman Melville. “Viaggi e balene. Scritti inediti”

di Nadia Agustoni

Le Edizioni Clichy pubblicano alcuni scritti inediti di Herman Melville di grande interesse per chi ama lo scrittore americano. Un Melville di cui scopriamo la vena satirica negli “Autentici aneddoti del vecchio Zack”, usciti all’epoca sulla rivista “Yankee Doodle”, dove veniva preso di mira il generale Taylor (impegnato in una guerra imperialista contro il Messico e poi futuro presidente degli Stati Uniti d’America) descritto in alcuni bozzetti che farebbero l’invidia dei nostri scrittori più versati nel genere. Le simpatie e le antipatie di Melville sono evidenti anche negli altri scritti di questo piccolo libro, prezioso nel restituire la visione umana dello scrittore di “Moby Dick” e di “Bartleby lo scrivano”. La sua acutezza gli permise di prevedere lo scempio a cui un incivilirsi nell’ottica di “Mammona” avrebbe portato, e chiara è la sua denuncia del male fatto a popoli indifesi a cui si imponevano asservimento e distruzione. Continua a leggere

L’importanza di essere piccoli 2013

Appuntamento

Ritorna ad agosto la rassegna di musica d’autore e poesia che custodisce e mappa poeticamente l’appennino tosco-emiliano con MILO DE ANGELIS, ANTONELLA ANEDDA, UMBERTO MARIA GIARDINI, COLAPESCE, CESARE BASILE e molti altri. L’evento si svolgerà dal 4 al 9 agosto 2013.

La rassegna “l’importanza di essere piccoli”, poesia e musica nei borghi dell’Appennino bolognese, giunta alla terza edizione (4-9 agosto), organizzata dall’associazione SassiScritti di Porretta Terme (Bo) con la direzione artistica di Azzurra D’Agostino e Daria Balducelli e realizzata con il contributo di Arci Bologna, Regione Emilia Romagna, Fondazione del Monte e Provincia di Bologna Distretti Culturali, ha avuto nell’ultimo anno un sensibile incremento dei Comuni che aderiscono al progetto.

Ad arricchire “la geografia poetica” dei luoghi che accoglieranno incontri e concerti si sono aggiunti il comune di Vergato e il suo pittoresco Suzzano, Grizzana Morandi con La Scola, il Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone con il Poranceto, un bosco di alberi secolari, e Granaglione con il parco fluviale di di Molino del Pallone. Continua a leggere

Giancarlo Pontiggia, “Lo stadio di Nemea”

Nello scaffale
 a cura di Luigia Sorrentino

“Lo stadio di Nemea” Discorsi sulla poesia, di Giancarlo Pontiggia, Moretti e Vitali Edizioni

La mia poesia in due parole
(State University of New York, 11 aprile 2008)

La storia della mia poesia potrebbe essere riassunta così: sono nato nel 1952, ho esordito nel 1977, ma ho pubblicato il mio primo vero libro solo nel 1998. Insomma, è come se avessi esordito due volte. La prima volta, al tempo della rivista milanese «Niebo» e dell’antologia poetica La parola innamorata, fui come ipnotizzato dalla strabiliante ricchezza dei linguaggi contemporanei, dal loro caos avventuroso e colorato: ma non ci misi molto a capire che quelle poesie potevano piacere solo al mio tempo, non a me; che erano state scritte con la lingua, troppo facile, di un’epoca, e che – in ogni caso – non mi appartenevano. Allontanarle da me, prima che cadessi nella tentazione di Continua a leggere

Da Cagliari a Olbia, reading sui pedali

Appuntamento

Il primo agosto prende il via a Cagliari la seconda edizione di ‘BiciNuragica – Poesia’, ovvero la Sardegna come viaggio lento, fra scrittura, voce, musica, arte, cultura, territorio e tradizioni. La manifestazione, che terminerà il 20 agosto, è in sostanza una rassegna ‘poetica’ itinerante in bicicletta, che prevede reading, musica, arte, performance on the road, interviste, happening, annotazioni sugli aspetti urbanistici-ambientali dei territori attraversati. (Nella foto la video-artista Maria Felix Korporal). Continua a leggere

Veronica Tinnirello, “Polaroid stile impero”

Letture
a cura di Luigia Sorrentino

dalla Prefazione di Francesca Serragnoli

«il cielo neanche l’acqua/ dei santi lo lava via, è un ver­so della prima poesia che dà il benvenuto a chi leg­ge e lo trattiene. Poi il ritmo incalza e i segni minimi, di cui è composto, diventano come indizi, orme nella ne­­­ve della memoria, una luce nel pensiero (così anche, mi pare di ricordare, Ungaretti metteva a fuoco la poe­­­­­­­sia del Petrarca). […] È una poesia di viaggio, misteriosa, difficile d’afferrare nella sua stra­­­­­­na metamorfosi, questo filo di se­ta che cuce versi e paesi lontanissimi, citati solo nel lo­ro essere porto del­­lo sguardo. Non dico che la poesia deve avere lo scrupolo di farsi capire (scrupolo che non condivido), dico una co­sa più banale: che la scrittura è sempre serva, seconda, che viene dopo e che non può isolarsi, deviare, non ricordare quel bagliore che l’ha chiamata ad essere.» Continua a leggere