Una poesia di Alessandro Polcri

 

polcriT’accorgeresti forse
del vento se non fosse
per la foglia,
o il ramo che si flette
mansueta al colpo?
o del pesce muto sul suo fondo
se non s’aprisse improvviso tra le piene
dune d’acqua il gorgo
a illuminarne netta
la branchiata schiena?

Da: Bruciare l’acqua, Edizioni della Meridiana, 2008

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Alessandro Polcri è nato nel 1967 a Arezzo. Vive tra New York e Sansepolcro. Si è laureato all’Università di Firenze in Letteratura Italiana del Rinascimento e ha conseguito il PhD in Letteratura Italiana alla Yale University nel 2004.
E’ Associate Professor of Italian alla Fordham University of New York. E’ redattore di “Interpress, rivista di studi Quattrocenteschi” e, presso la Columbia University e la Italian Academy for Advanced Studies in America. Condirige la rivista “Italian Poetry Review.”

Marcella Graziosi, “Il gioco della campana”

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Nota di Marcella Graziosi

“Pubblicare il primo libro è per me una partenza che racchiude tanti precedenti passaggi attraverso il gioco della vita, compiuti con gioia, a volte con sofferenza ma sempre con l’impegno instancabile di quando da piccola giocavo al gioco della campana, o rayuela, per le strade di Buenos Aires.
Una memoria dei molti viaggi che mi hanno condotto ad essere ciò che sono; perché nulla vada perduto del bagaglio da portarmi dietro quando la vita chiamerà ancora e il mio cuore sarà pronto a seguirla verso nuovi spazi.”

Dall’introduzione al libro scritta dall’autrice

Il gioco della campana, la Rayela in argentino, ha rappresentato per me uno dei divertimenti preferiti quando a Buenos Aires, mia città natale, trascorrevo molte ore per strada a saltare sulle caselle disegnate dai bambini.

Lanciare il sasso e seguirlo nel quadrato dove andava a finire, raccoglierlo e poi tornare al punto di partenza senza cadere, saltando su un piede solo era, ogni volta, una sfida che metteva alla prova la nostra abilità.

Da allora molte volte ho lanciato il sasso nella rayuela della vita e raggiungerlo ha rappresentato una partenza, un viaggio, a volte felice, a volte fatale, a volte voluto, fuori e dentro di me.

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Pierluigi Virelli, ‘a cantunera

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Oggi vi propongo uno dei nostri giovani artisti Pierluigi Virelli, emigrato a Berlino, per riuscire a realizzare il suo legittimo desiderio: vivere della propria arte.

Mi  sembra molto interessante la ricerca musicale che questo giovane sta realizzando in territorio italiano, sui monti della Calabria, vivendo la sua esperienza a stretto contatto con il mondo rurale, di contadini e pastori.
(Luigia Sorrentino)

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Nota di Pierluigi Virelli

Nel dialetto calabrese “ ‘a cantunera”, è l’angolo esterno della prima casa che da inizio a una nuova via. Nella mia infanzia era il luogo dove crescevo e scoprivo la vita insieme ai miei compagni di gioco, e dove era possibile bussare a qualsiasi porta per chiedere una fetta di pane quando tra un gioco e un altro avevamo fame.

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Una poesia inedita di Maurizio Soldini


soldiniMaurizio Soldini
è nato nel 1959. Docente di Bioetica, svolge la sua attività di clinico presso la “Sapienza” Università di Roma. Ha all’attivo numerosi interventi, articoli e saggi (oltre 250 pubblicazioni) anche su riviste internazionali. Collabora con Riviste e quotidiani, in particolare con i quotidiani Il Messaggero e Avvenire. Ha pubblicato diverse monografie tra cui: La bioetica e l’anziano (ISB, 1999), Argomenti di Bioetica (Armando, 1999 e 2002), Bioetica della vita nascente (CIC, 2001), Filosofia e medicina. Per una filosofia pratica della medicina (Armando, 2006), Wittgenstein e il libro blu (Mattioli 1885, 2009) e L’etica infermieristica tra deontologia e virtù (Mattioli 1885, 2011).Ha pubblicato le seguenti raccolte di versi: Frammenti di un corpo e di un’anima (Aracne, 2006), In controluce (LietoColle, 2009), Uomo. Poemetto di bioetica (LietoColle, 2010) e La porta sul mondo (Giuliano Ladolfi Editore, 2011).  Continua a leggere