Sabato 7 marzo 2015 alle ore 18,30 la Galleria Mazzoli presenta per la prima volta una personale di Salvo.
In mostra vi sono opere mai esposte in precedenza che l’artista ha realizzato negli ultimi due anni, dipinti di diverso formato in cui Salvo ha rappresentato i temi e i luoghi a lui cari: la Germania, l’Islanda, la Sicilia, la Puglia, la Calabria, Venezia, scorci d’Oriente, l’Egitto, l’Oman, le stagioni.
Ha dipinto inoltre per la prima volta un autogrill e ha ripreso alcuni temi che non affrontava da molti anni come il bar, la Sicilia e i libri.
Una panoramica sul mondo magico dell’artista siciliano di nascita e torinese di adozione, un viaggio nell’immaginario dell’artista abitato da forme pure e silenziose e caratterizzato da colori luminosi ed essenzialità geometrica delle forme e dello spazio.
Questo incantevole universo, apparentemente così semplice è in realtà il frutto di una raffinata capacità di sintesi sia formale che cromatica, e come possiamo leggere nel testo di Renato Barilli del catalogo della mostra Salvo “…sembra quasi dipingere con la luce […]. Molti dei suoi dipinti si presentano a luce accesa, investiti da un fiotto luminoso che ne fa ardere le superfici, le porta ad emanare perfino una nota di calore.
Ma altre volte egli gira la chiavetta, spegne la visione, lascia che venga invasa da ombre di notturni, che beninteso restano ugualmente luminosi, ma ponendosi però nel segno del freddo e dell’algido, magari opportunamente rinforzato anche da qualche spruzzo di neve, in modo da contrastare il carattere estivo delle altre vedute, offerte in pieno sole. Ma ci sono anche delle ingegnose soluzioni intermedie, quando la radiosità delle illuminazioni solari si insinua entro l’oscurità dei notturni, ritagliandosi a forza delle sagome con l’aiuto delle luci artificiali fornite da lampioni. In questi casi l’artista si compiace di mettere in scena un dualismo convinto, estate contro inverno, le due stagioni non già portate a vivere in alternanza, ma a coesistere sulla medesima tela.”
Nella sua pittura troviamo una sorta di recupero del passato, filtrato però da uno sguardo contemporaneo, illuminato dall’intensa luce artificiale della nostra epoca.