Emanuele Severino, “DIKE”

 

dikeE’ nelle librerie italiane l’ultima opera di uno dei più importanti filosofi viventi, Emanuele Severino,DIKE, Biblioteca Filosofica Adelphi, (luglio 2015).

Il libro – a novembre 2015 già alla Seconda Edizione –  comincia con una nota scritta dall’Autore che qui sotto vi proponiamo integralmente.
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Nel mondo greco, la parola díkē, che comunemente traduciamo con «giustizia», si riferisce all’inizio alla dimensione giuridica e, prima ancora, religiosa. Ma la filosofia porta alla luce un significato essenzialmente più profondo di questa parola. Si può dire che l’avvento della filosofia coincide con l’avvento di tale significato. Díkē viene a significare l’incondizionata stabilità del sapere. E richiede la stabilità incondizionata dell’essere. Riguarda tutto ciò che l’uomo può pensare e può fare. Secondo (seguendo) essa si svolge la storia dell’Occidente.

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Charlotte Brontë, trovato un inedito “irriverente”

 

Charlotte_BrontëIn un racconto inedito la scrittrice prende in giro il reverendo anglicano John Winterbottom definendolo “vizioso“. Nello scritto si legge che l’uomo veniva svegliato nel cuore della notte, buttato fuori dal letto e “trascinato per i piedi da un capo all’altro” del piccolo borgo di Wesleyan.

E’ questa la trama dell’inedito, scritto da una giovanissima Charlotte Brontë (1816-1855), che definiva “vizioso” il pastore oppositore di suo padre, anch’egli reverendo.

Il manoscritto è stato trovato all’interno di un raro libro appartenuto alla madre della scrittrice inglese, Maria Brontë. Il volume fu venduto dalla famiglia dopo la morte del padre Patrick nel 1861 e per circa un secolo lo ha tenuto un collezionista americano. Continua a leggere