Oriel Pozzoli, “L’amore si fa contando”

copertina piatto L'amore si fa contandoPrefazione di Maurizio Cucchi

Conoscevo finora Oriel Pozzoli per la sua bravura e autenticità di narratrice, ma proprio l’intensità espressiva della sua frase, la sua attenzione sensibile alla lingua e il controllo dello stile, nei romanzi, mi hanno fatto sembrare del tutto naturale il suo passaggio alla poesia, dove queste qualità tornano impeccabilmente. Tra l’altro, il libro si apre con una prosa, molto lirica, certo, poeticissima, ma pur sempre una prosa, dunque un passaggio, una breve quanto intensa fase intermedia.
Come ben dichiarato dal titolo, questo libro si svolge coerente attorno a un tema, che è poi il grande tema-non tema dell’amore, la macrometafora inamovibile del rapporto dell’essere umano con l’esserci, con la vita, nella sua dedizione non sempre purtroppo corrisposta. Il titolo stesso, nella sua semplicità, contiene un’evidente sorpresa, garbatamente provocatoria. L’amore si fa contando, dice infatti, mentre, chissà, ci si potrebbe aspettare un cantando, sia pure già un poco azzardato. Invece, in modo più prosaico, la poetessa ci dice che si fa contando. Resta il fatto che la vicinanza estrema di suono tra i due verbi lascia nel lettore anche una vaga eco di amoroso canto. Ma di quale conto potrà invece trattarsi? Naturalmente è viva, in questa scelta originale, la presenza del senso del limite, della provvisorietà, dell’incompiutezza di ogni vicenda umana, al cui centro è per natura quella amorosa.

 

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Mario De Santis, “Sciami”


foto mia scura
A cura di Luigia Sorrentino

E’ poesia che fotografa la realtà del nostro tempo quella di Mario De Santis nei suoi “Sciami“, raccolta di versi da poco uscita con Giuliano Ladolfi Editore (euro 10,00).

Una poesia che “aggrega tanto”, al punto che nelle poesie qui proposte, vi sembrerà di vedere i volti dei milioni di migranti e di rifugiati arrivati in Europa negli ultimi decenni.

Un io poetico che guarda alla Storia, oggettivamente, senza nascondere la forma interiore  dell’autore, percepita dal flusso ininterrotto di parole, dense, che hanno coscienza della brutalità del nostro tempo.

 

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Rossella Frollà, “Violaine”

Frollà Violaine 180

Nota di Luigia Sorrentino

Di questo libro, mi colpisce immediatamente il titolo, “Violaine“. Con questo nome l’autrice compie un viaggio autobiografico,  entrando nel nome della protagonista del noto dramma teatrale di Paul Claudel, fratello della scultrice Camille Claudel: “L’annuncio a Mariaal quale, lo scrittore e diplomatico francese, dedicò tutta la vita componendone varie stesure.  L’opera di Roberta Frollà, come quella di Paul Claudel, tratta di una giovane donna, dei suoi affetti, investita dall’amore, dalla fede, dalle vicende umane che si sovrappongono, entrano in relazione con la totalità di ciò che esiste e che è mobile nell’universo: “Qualcosa mi accarezzava,/il chiacchierare dell’acqua/ dove s’oscura l’aria/ nel sottopasso/ arriva con un filo lento al mare/ che sembra fatto di niente/ come il patire e il vento,/ scorrevano l’acqua e l’aria sui miei passi,/ nel greto la gioia di un lento gioco.” Così, con versi lievissimi e lucidi, di vibrante intensità, la Frollà compie un viaggio nella memoria e nel tempo:  “infilati in tasca gli anni”  si va verso la nostra incompiutezza terrena e, contemporaneamente,  si cerca una forma che definisca la gioia, …”che non mi chiede nulla,/ se non di abbracciarla,/…” , prima di perderla sotto i colpi del vento“. Continua a leggere

Francesco, “Cantico delle creature”

CHIARA_FRANCESCO

Immagine tratta dal film di Liliana Cavani “Francesco” (2014).
Sara Serraiocco è Chiara,  Mateusz Kosciukiewicz è Francesco.

LUIGIA SORRENTINO LEGGE IL “CANTICO DELLE CREATURE” di Francesco

 

San Damiano, Assisi
di Luigia Sorrentino

Ci si arriva a piedi percorrendo una strada sterrata, defilata dal flusso abituale dei turisti. Come rispondendo a una voce che ci chiama, si raggiunge un luogo povero e essenziale. E’ qui che nel 1211 Francesco condusse Chiara, una ragazza appena diciottenne “cresciuta sotto la sua ombra come una sua piccola pianta” – lo dice Chiara nei suoi scritti -.
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Loretto Rafanelli, la poesia in America Latina

la_nuova_poesiaDella ricca e variegata poesia dell’America Latina, il poeta Loretto Rafanelli ha cercato di individuare quelle che sono le nuove tendenze e le giovani personalità emergenti, illustrando il percorso poetico di scrittori (quasi tutti sotto la soglia di 40 anni) che hanno già espresso una spiccata autonomia e un rilevante valore creativo, oltre ad essere presenti nel dibattito culturale e attivi nella realizzazione di molteplici iniziative. Poeti sconosciuti al pubblico italiano, in generale poco attento alla poesia di lingua spagnola.

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